Il regista vogherese, direttore del teatro San Babila di Milano, sta girando in 14 paesi
le riprese
Vi potrà capitare di passargli accanto in un momento di pausa, o di trovare una strada chiusa per via della loro presenza. Potrà succedervi di incontrarli sotto casa e di avere l’occasione di vedere da vicino come si gira un film: nei prossimi 18 giorni, infatti, l’Oltrepo diventerà un unico grande set cinematografico grazie alla troupe diretta da Marco Vaccari, regista e direttore artistico del Teatro San Babila che ha scelto la sua terra d’origine (è di Voghera) per girare la sua nuova pellicola “Quella striscia di cielo”. Le riprese del film, che dovrebbe essere presentato ai più importanti festival di settore a partire dal 2023, sono cominciate il 29 di luglio e andranno avanti fino al 20 agosto, spostandosi di comune in comune su tutto il territorio oltrepadano.
«Di base – racconta Vaccari, che fino ad oggi ha firmato soprattutto regie teatrali con il gruppo “Fama Fantasma”– stiamo a Codevilla, dove ci appoggiamo alle cantine Montelio e al bar Da Lucio, ma nel corso delle riprese toccheremo quattordici comuni diversi tra cui Retorbido (dove eravamo ieri), Casei Gerola e molti altri. Tutto il film sarà girato qui, tra le nostre colline, durante il mese di agosto, a parte alcune scene che rimanderemo a settembre perchè devono essere girate al mare, ad Albenga». Quanto alla storia, si tratta di una commedia che affronta però un tema delicato, quello della disabilità psichica: «Era un argomento di cui volevo parlare da tempo – dice Vaccari – e che volevo affrontare con toni abbastanza leggeri, senza risultare troppo greve. L’ho fatto quindi con questo copione molto godibile, a cui stiamo lavorando con otto attori protagonisti, sette uomini e una donna. Sono tutti professionisti, la maggior parte dei quali ha già avuto modo di lavorare con me a teatro, al cinema e in televisione. Non ci sono nomi particolarmente noti, ma è un gruppo di lavoro molto preparato che sono certo mi darà grandi soddisfazioni». Tra cast e operatori, in totale sono una ventina i membri della troupe che in questi giorni avranno modo di esplorare l’Oltrepo: «Credo sia la prima volta – dice Vaccari – che un film viene girato completamente in questa zona, e spero che l’operazione possa far conoscere le bellezze di questo territorio, i suoi scorci caratteristici e le sue tante differenti sfaccettature».Serena Simula