No a nuove tasse, revisione del reddito di cittadinanza e politica estera filo-occidentale. E ancora: l’ipotesi di correre con una propria lista da parte dell’Udc e l’ok al voto elettronico per gli italiani all’Estero. Dal Senato alla Camera, oggi sono stati tre i tavoli convocati dal centrodestra che cerca l’intesa sul programma, sulle candidature e per il voto nelle circoscrizioni oltre-confine.
Negli uffici della Lega al Senato si vedono i responsabili del programma. Di lavori “in un clima proficuo e costruttivo”, parla una nota comune a fine giornata, dopo circa quattro ore di confronto, con un nuovo tavolo convocato “domani alle 14 per continuare l’importante lavoro di definizione e strutturazione della proposta politica che il centrodestra intende offrire ai cittadini”.
A dare qualche dettaglio sui temi affrontati è l’azzurro Alessandro Cattaneo: “Siamo già entrati nella definizione dei contenuti delle diverse aree tematiche, dal nodo delle tasse, flat tax e cuneo fiscale, sino alla revisione del reddito di cittadinanza. Abbiamo messo a fuoco la nostra linea di politica estera senza alcun equivoco”. Domani il gruppo di lavoro dovrà approntare un testo che poi sarà esaminato dai leader per una loro prima valutazione. “Si farà un semilavorato che diventerà definitivo entro la settimana prossima”, assicura l’esponente di Fi.
Il nodo dei collegi viene affrontato invece alla Camera in un doppio round, la mattina riunione per validare – con l’algoritmo – la contendibilità dei collegi, vale a dire la decisione di come dividere i seggi nei territori tra le forze dell’alleanza. Nel pomeriggio, dalle 15, parte la maratona con i ‘politici’ chiamati ad affrontare il nodo della ripartizione definitiva dell’uninominale. Si discute sui 221 collegi uninominali (FdI dovrebbe avere 98 seggi, 70 alla Lega, 42 a Forza Italia compreso l’Udc, e 11 a Noi con l’Italia più Coraggio Italia).
Dopo l’apertura di ieri di Forza Italia, pronta a dare posto nelle proprie liste all’Udc, oggi sembra invece prevalere l’ipotesi, a quanto si apprende, di una corsa in autonomia del partito di Cesa, che quindi potrebbe correre con il proprio simbolo, sfidando lo sbarramento e puntando ad avere più dei 4-5 seggi ‘garantiti’ dagli alleati. Seggi che Fi oggi non sembrerebbe più poter garantire.
A San Lorenzo in Lucina invece si discute del programma per gli italiani all’Estero, con il definitivo addio da parte dei centristi al loro logo stilizzato nel simbolo unitario del centrodestra: oltre ai nomi di Salvini, Berlusconi e Meloni, in basso saranno visibili i loghi di Lega, Fi e Fdi. Nella sede azzurra si è messo mano ai temi: in particolare si punta alla modernizzazione e razionalizzazione dei Consolati, e si lavora sulla riforma del voto in chiave di voto elettronico”.
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