Una passione nata da qualche giorno e diventata già travolgente. Potremmo definire così il rapporto tra Novak Djokovic e la capoeira, arte marziale brasialiana, sviluppata intorno al 1500 da schiavi africani ed indigeni in Brasile come forma di difesa personale dai loro padroni ed oppressori. In attesa di conoscere se potrà giocare in nord America, nella stagione del cemento che porta dritti fino agli US Open, l’ex numero 1 al mondo si allena (anche) così a Herceg Novi, in Montenegro, alternando sedute in campo a quella base di capoeira con il maestro Marcelo Santos, un vero e proprio esperto della specialità.
“Esci dalla tua zona di confort, sfida te stesso. Prova qualcosa di nuovo: movimento, musica ed energia positiva”, scrive così Novak raccontando attraverso i canali social il nuovo amore per questa disciplina. Non è nuovo a pratiche alternative al tennis: già in altri video aveva reso nota un’altra sua passione, quella per lo yoga che gli ha permesso di sviluppare e migliorare alcune doti fisiche innate come l’elasticità abbinata alla rapidità e alla potenza.
Non sono mancati i commenti da parte di altri sportivi. Due su tutti, quelli di Nadia Comaneci, la più grande ginnasta mai esistita anche lei appassionata di capoeira, e Nick Kyrgios, l’ex rivale ora amico, che ha commentato su Instagram: “Se mi stai dicendo che questo è quello che bisogna fare per vincere uno Slam, allora sono nei guai”. Insomma, il messaggio è chiaro per tutti: a 35 anni Djokovic non ha nessuna voglia di smettere di migliorarsi.
