MONTEBELLUNA. Attimi di paura l'altra sera in corso Mazzini durante il terzo appuntamento dei "Giovedì musicali". Nella piazza centrale c'era l'esibizione degli acrobati in moto, che si lanciavano dalle pedane, facevano giravolte e poi atterravano dall'altra parte.
Ad un certo punto una moto, nell'arrivare a terra, ha urtato uno dei pali che sorreggevano le lampade per l'illuminazione: per il colpo il globo che conteneva la lampada è volato via ed è finito al di là delle transenne, tra la gente assiepata, e ha colpito una ragazza sfiorando altre persone. Attimi di paura, che poi si sono risolti al meglio una volta accertato che nessuno era rimasto ferito. «La ragazza non è nemmeno andata al Pronto soccorso - spiega Enrico Santinon, presidente del Mosaico, l'associazione che organizza le notti bianche del giovedì - E la mattina dopo ci ha telefonato per rassicurarci e informarci che non aveva subito alcun danno e stava bene».
Quello delle acrobazie in moto era l'evento clou della serata che ha riempito le piazze del centro storico anche con concerti, mostre, esibizioni sportive. «È stata un successo - prosegue Santinon - Ma anche i due precedenti giovedì erano andati bene: l'altra sera è stata superata ogni aspettativa e c'era tantissima gente».
Un successo a cui plaude anche il sindaco Adalberto Bordin. «Un plauso al Mosaico per la serata di giovedì». E che pone a Nicola Palumbo, presidente dell'Ente Palio, un dilemma: chiedere più condivisione organizzativa. «Dai cittadini, agli esercenti, ai commercianti, tanti hanno goduto della serata - ha scritto - Ora, cosa succederebbe se Santinon si stancasse di fare il presidente? E cosa succederebbe al Palio se io mi stancassi? E al Carnevale se Paolo Zennaro si stufasse? Ve lo dico: nessuno si farebbe avanti. E tali giornate di festa non esisterebbero più».
E avanza delle proposte: «Partecipazione della comunità, perchè tante piccole mani possono fare tanto. Accorpare gli enti promotori. La dispersione porta a fragilità economica e negoziale. Una “Montebelluna Eventi” capace, con personale formato per gestire il calendario e la burocrazia. Condividere il rischio. Non possiamo chiedere a volontari senza reddito di assumersi certe responsabilità. Serve una maggior condivisione con l’amministrazione e la politica».