PADOVA. Il Covid rallenta leggermente la sua corsa. E sale sul plateau. «Negli ultimi giorni la curva del contagio non cresce più come prima, seppur di poco, sembra aver frenato» conferma il direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Usl 6 Luca Sbrogiò «tuttavia, se continua così anche per la prossima settimana, poi comincerà a scendere. Ci vorrà un mese perché si abbassi bene, perché tanto è il tempo che ci ha messo a salire».
Da registrare, tuttavia, un’improvvisa impennata sul fronte dei decessi con 6 morti nell’arco delle 24 ore: da inizio pandemia le vittime sono ormai 2.405.
IL REPORT
Ieri i dati aggiornati dall’Euganea (alle 7 di mattina) registravano 1.889 nuovi casi, con una diminuzione di 194 infezioni rispetto al giorno precedente e i ripositivizzati che a questo punto toccano il 17,6% (+1,7%) «tipico di una variante così contagiosa» conferma Sbrogiò.
Gli infettati nel Padovano, ad oggi secondo il report dell’Usl 6 sono 18.531 (+232) «ma c’è chi ritiene che tra chi si limita all’autodiagnosi e quanti ignorano i sintomi, i numeri andrebbero triplicati» prosegue il direttore del Dipartimento di prevenzione.
Ancora molto alta l’incidenza con 1.328 casi per 100 mila abitanti (+38 rispetto alla prima settimana di luglio).
Attualmente sono 143 le persone ricoverate nel Padovano: 137 nelle aree non critiche e 6 in Terapia Intensiva. «Il virus ci ha abituati che prima rallentano i contagi e poi, nel giro di un paio di settimane, a cascata tocca alle ospedalizzazioni» conferma Sbrogiò.
TASK FORCE
Intanto, proprio per monitorare l’andamento del virus – tanto emerso quanto sommerso – l’Usl 6 ha riattivato la task force aziendale per il Covid.
Giovedì tra test molecolari e antigenici sono stati 7.586 i tamponi effettuati con un tasso di positività in Veneto del 22,2% «altissimo, questo significa che la gente va a farsi il tampone ufficiale perlopiù dopo la prima autodiagnosi».
VACCINAZIONI
Torna a correre la campagna vaccinale con 2.587 dosi somministrate nell’arco di una sola giornata nel Padovano: sono 2.163 le quarte dosi (+243) e 424 (+48) le iniezioni da prima a terza dose con un ritrovato effetto traino. «Siamo passati da 300 a 800 al giorno ed eravamo già molto contenti» conclude Sbrogiò «questi numeri non possono che farci un immenso piacere». In questo scenario sono 38.743 le dosi di secondo booster somministrate con una copertura del 36,3% degli over 80 eleggibili e l’8% dei 60-79enni. A questi si aggiungono 4.446 vaccini in altre coorti e 1.455 nelle Rsa (62%).