Lettera a Noi con l’Italia e al sindaco: «Non c’è alcuna giustificazione alle gravi affermazioni fatte»
MONFALCONE Ha “sospeso” la propria candidatura. Jahangir Sarkar, protagonista del video all’insegna del “tagliare le dita” ai connazionali che avrebbero infilato nell’urna il voto a favore del centrosinistra, ha consegnato una lettera a Michele Luise, capolista di Noi con l’Italia che l’aveva accolto tra le sue fila. E sabato mattina, sotto il gazebo in piazza della Repubblica, Luise ne ha dato conto del contenuto: «Dichiaro di ritirarmi immediatamente dalla campagna elettorale, sospendendo la mia candidatura per preservare l’immagine del candidato sindaco Anna Maria Cisint, quella del partito e della lista Noi con l’Italia e di me stesso, della mia comunità, per la quale in questi anni mi sono speso in prima persona collaborando fattivamente con le amministrazioni precedenti per realizzare tutte le attività utili ad una buona integrazione di tutti i membri della comunità bengalese di Monfalcone».
Cisint venerdì mattina s’è attivata presso il prefetto e il questore. «Non c’è alcuna giustificazione alle gravi affermazioni fatte», ha detto rilevando che Sarkar ne risponderà nelle dovute sedi, visti gli accertamenti in corso. La candidata sindaco bis ha rivendicato «l’onorabilità delle nostre liste e di tutte le persone che con passione, competenza e serietà stanno portando avanti il programma elettorale. Tutti i candidati hanno firmato il Patto di lealtà», e Sarkar «s’è posto fuori dal codice etico e dai principi richiesti, quindi non può avere alcuna rappresentanza nella coalizione». Insomma, con il presidente dell’Associazione genitori del Bangladesh la partita è definitivamente chiusa. Il suo nome resta in lista, la normativa non prevede modifiche formali, lo stralcio non è possibile.
Cisint ha anche puntualizzato: «Non accettiamo alcuna strumentalizzazione che voglia usare il comportamento inaccettabile di un candidato per un’operazione di linciaggio, proprio perché la scelta delle candidature è stata rigorosa e a tutti è stato richiesto di sottoscrivere un documento nel quale si pone l’accento sul rispetto verso tutti i cittadini, la legalità e lo spirito di sevizio verso gli altri. Nel caso di Sarkar, le credenziali derivavano da un comportamento irreprensibile avallato dalle stesse autorità diplomatiche, l’ambasciatore e il console nelle recenti visite in città, oltre che dall’impegno nell’associazione genitori», aggiungendo come «anche le liste dell’opposizione gli avevano offerto la candidatura».
Ha chiarito che l’apertura delle liste ai rappresentanti della comunità «va nel segno di una corresponsabilizzazione per far valere i valori e i principi che regolano la vivibilità cittadina, compromessa in tanti anni di inerzia del passato». Un coinvolgimento nell’ambito di un processo di equilibrio dei flussi migratori, ponendo al centro il tema-lavoro. Obiettivi su tutto: riduzione del subappalto e modifica in ordine al distaccamento transnazionale delle imprese. «La nostra prima delibera - ha sottolineato Cisint - sarà l’applicazione del Patto sul lavoro, ai fini della legalità e dell’eliminazione del dumping giuridico, salariale e sociale».
Ha “virato” verso il centrosinistra quando ha osservato: «Di fronte a una posizione insostenibile, il candidato Sarkar ha immediatamente ritirato la propria partecipazione alla campagna elettorale. Di fronte alla gravissima scivolata della segretaria del Pd, Percuzzi, sul tema dell’amianto che ha colpito profondamente tanti monfalconesi, non s’è vista la stessa sensibilità della candidata Morsolin».
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