Tredici finali al Roland Garros e tredici vittorie. E’ questo il bilancio semplicemente clamoroso di Rafael Nadal in quel di Parigi e domani il maiorchino giocherà per la quattordicesima volta l’ultimo atto dello Slam francese. Ad affrontarlo ci sarà il norvegese Casper Ruud, alla sua prima finale Slam della carriera e che proverà a fermare lo spagnolo su un campo dove nessuno ci è mai riuscito.
A Ruud toccherà dunque realizzare un’impresa che appare impossibile, spingersi dove tutti i grandi rivali di Nadal si sono fermati. Il norvegese è certamente uno dei migliori interpreti sulla terra rossa, è un giocatore molto solido, concreto, che sa gestire anche i momenti più delicati del match. Certamente l’emozione domani sarà tanta e ci sarà da gestire la pressione di una prima finale Slam, fattore da non sottovalutare.
Nadal arriva dalla maratona con Djokovic e poi dalle tre ore durissime con Alexander Zverev, bloccate solo dal grave infortunio del tedesco. Lo spagnolo ha dimostrato di essere in perfetta condizione, ma un po’ di stanchezza potrebbe anche accusarla. Ruud, invece, ha giocato quasi sempre alla sera prima con Rune e poi con Cilic, battuti in quattro set con due prestazioni molto convincenti.
L’obiettivo del norvegese sarà quello di scambiare il meno possibile con Nadal. Ruud non deve assolutamente mettersi a fare battaglia contro il maiorchino, evitando magari anche la diagonale sul suo rovescio, che va a cadere sul dritto di Rafa. La sensazione è quella che a Ruud possa mancare il colpo vincente che possa mettere realmente in difficoltà lo spagnolo, con il norvegese che sarà obbligato anche a servire bene, evitando di subire meno break possibili.
Non ci sono neanche dei match passati da poter prendere ad esempio, visto che questo è anche il primo scontro della carriera tra Nadal e Ruud. Curiosità vuole che il norvegese si allena proprio nell’accademia del campione spagnolo, dove ha cercato di rubare tutti i segreti del dominatore del Roland Garros, per poi sfruttarli domani nella partita più importante della sua carriera.
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