Il prezzo energia sta creando notevoli problemi sia ai privati cittadini, che ai lavoratori e imprese. Il boom in particolare riguarda il prezzo del gas, il quale è salito di oltre il 700% dal 2019.
Il Governo sta cercando di trovare misure ad hoc, per supportare intere aree dell’imprenditoria nostrana, nella finalità di proseguire sull’ondata della crescita della produzione industriale negli ultimi mesi. Per migliaia e migliaia di aziende italiane, la beffa sarebbe non riuscire a far quadrare i conti proprio ora, per colpa di un prezzo energia fuori controllo.
Per tantissimi imprenditori l’utilizzo dei macchinari sta portando a bollette dai costi enormi. Da notare che le aziende più esposte ai rincari sono quelle che hanno gas ed elettricità al centro della produzione e dunque dell’attività giornaliera. Ci si riferisce in particolare alle aziende metallurgiche, del vetro, del legno, della carta, della ceramica e del cemento.
In base ad un’analisi effettuata da parte del Centro studi di Confindustria, nel 2022 il costo dell’energia per le imprese sarà pari a circa 37 miliardi. Nel 2018 il conto finale era stato di 8 miliardi circa, nel 2020 l’inizio del boom – 20 miliardi di spesa. Per quanto riguarda le famiglie e i privati cittadini in generale, al momento non sono stati registrati effetti significativi: si punta al risparmio in attesa di tempi migliori, ma è chiaro che la situazione sarà decisamente più nitida tra qualche mese.
Il prezzo del gas – che fino all’inizio del 2021 era rimasto tutto sommato sotto controllo – ha iniziato a crescere vertiginosamente, a partire dallo scorso maggio. Si tratta della materia prima che ha subìto i rincari più consistenti negli ultimi mesi. Ma non si tratta di un problema che riguarda solo l‘Italia e l’Europa. Il prezzo è infatti salito addirittura del 423% a livello mondiale.
Se ci si chiede del perché degli aumenti, è impossibile dare una spiegazione davvero esauriente. Infatti, il boom dipende infatti da un coacervo di cause, ma certamente una delle maggiori è da rintracciarsi nelle crescenti tensioni tra UE e Russia, ossia il paese dal quale dipende gran parte della fornitura continentale di gas naturale, che oltre alle imprese arriva anche nelle abitazioni di tutta Europa. Da notare che Mosca negli ultimi mesi ha altresì ridotto i flussi attraverso i propri gasdotti situati in Bielorussia, Polonia e Ucraina.
Il prezzo del gas è salito ancora dopo le minacce di un’offensiva russa in Ucraina e le tensioni internazionali che ne sono scaturite. Appare chiaro che il prezzo energia sia ormai diventato uno strumento di pressione politica.
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Al momento il governo italiano ha stanziato in totale 8 miliardi e mezzo per aiutare a sostenere i costi delle bollette. I destinatari sono però le famiglie in difficoltà, e non le imprese.
In base a quanto reso noto dal quotidiano Il Sole 24 Ore, l’Esecutivo è al lavoro per garantire un intervento oscillante tra i 4 e 5 miliardi. Ne beneficeranno le imprese italiane, che potranno avere più chance di uscire dal tunnel del prezzo energia. Vedremo presto quale sarà la struttura dei provvedimenti elaborati dall’Esecutivo.
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