Grazie alle località balneari comacchiesi la differenza con il 2019 è scesa allì11,6%. Fatica ancora molto il comune capoluogo
FERRARA. Uno dei settori più penalizzati dalla pandemia è il turismo e continua ad esserlo anche in questo avvio di 2022. L’effetto covid si è fatto sentire e da quasi due anni il sistema ricettivo sta fronteggiando una crisi che non ha precedenti.
Nel frattempo la Regione ha diramato i dati ufficiali della domanda turistica aggiornati a novembre 2021, quindi con un dato che si avvicina di molto al risultato definitivo annuale, visto che dicembre non ha stravolto l’andamento considerato anche l’acutizzarsi della situazione pandemica.
Dai dati regionali emerge un riscontro importante che in un momento di grande incertezza fa ben sperare. Nel corso dei primi 11 mesi del 2021 la provincia di Ferrara è quella che nell’intero territorio dell’Emilia Romagna ha retto meglio in termini percentuali l’urto con l’effetto virus. Il divario con il 2019, l’anno prima della pandemia, è sceso ulteriormente e ora si attesta a -11,6%.
LIDi DA RECORD
Comacchio, con i suoi Lidi, è la località con oltre un milione di presenze in Emilia Romagna che ha fatto registrare in termini percentuali il dato più vicino ai livelli pre covid, con un -6,5% sul 2019. Nel complesso le presenze turistiche sono state 1,8 milioni che equivalgono anche a un +40,2% sul 2020), grazie anche ad un buonissimo mese di agosto con quasi 700mila presenze. Dopo i segni di crescita a gennaio e febbraio, da agosto a novembre poi il raffronto con il 2019 è sempre stato positivo. I Lidi in questi mesi del 2021 hanno potuto contare anche su un significativo apporto dei turisti italiani con addirittura un +13,1% di presenze rispetto al 2019. Come anche in altre località balneari, sia pure in misura percentuale minore anche sul litorale comacchiese si è sentita nel 2021 l’assenza di una buona fetta di turisti stranieri con un -36% rispetto al dato del 2019. Oltre ai dati percentuali confortanti è necessario continuare a lavorare per incrementare l’aspetto numerico. I Lidi si sono confermati anche negli ultimi mesi dell’anno una piacevole sorpresa e la nuova stagione andrà impostata sul consolidamento dei turisti italiani e sulla riconquista di quelli stranieri, nella consapevolezza che la situazione sanitaria giocherà un ruolo ancora fondamentale per le sorti del turismo.
Ferrara città
Con quasi 290mila presenze in 11 mesi, la città di Ferrara fa registrare un calo del 34,9% rispetto all’analogo lungo periodo 2019. Solo ad agosto con un -0,2% si era avvicinato al dato comparato mensile pre covid per il resto compreso novembre si è trattato di tutti segni meno. In particolare si segnala un -58,9% di turisti stranieri in meno e un -22,5% di turisti italiani. A differenza dei Lidi per il capoluogo tornare ai dati pre covid appare molto più difficile. Cercando però di pensare positivo va considerato che il riscontro con il disastroso 2020 segnala un +39,6%. Il 2022 risulta perciò un anno decisivo per le sorti del turismo a Ferrara. In città gli alberghi hanno ospitato oltre il 69% delle presenze complessive nelle strutture ricettive.
Altri Comuni
Con numeri più bassi ecco l’andamento percentuale degli altri comuni della provincia ferrarese rispetto al 2019. Argenta: +3,7%, Bondeno: 27,5%, Cento: -23,1%, Ostellato +31,1%, altri comuni rivieraschi: +13,7, altri comuni ferraresi: -24,4.
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