La Lombardia rimane in zona gialla. A confermarlo sono i dati del monitoraggio settimanale della cabina di regia dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) e del Ministero della Salute. Scende dal 17 al 15 per cento il parametro delle terapie intensive rispetto ai dati esaminati la settimana scorsa, allontanandosi quindi dalla soglia del 20 per cento che avrebbe comportato il passaggio alla zona arancione. L'indice dei contagi non è più in espansione: cala infatti anche l'Rt sintomi, che passa dal 2,16 all'1,29, oltre anche a quello ospedaliero, che scende dall'1,28 allo 0,99, tornando nuovamente sotto l'1.
Secondo il presidente della Regione Lombardia i dati sono il risultato delle vaccinazioni che hanno dimostrato la loro efficacia "nel mitigare gli effetti della malattia da Covid”. Due giorni fa, come aveva annunciato la vicepresidente e assessora al welfare, Letizia Moratti, la Lombardia aveva tagliato il traguardo di 5 milioni di somministrazioni di terze dosi, pari al 62 per cento degli aderenti al ciclo primario, raggiungendo il 69 per cento di terze dosi sulla platea dei vaccinabili. Per Fontana i parametri di oggi potrebbero essere anche “un segno” sul fatto che “questa nuova ondata sta per essere superata". Il governatore lancia anche un appello ai cittadini lombardi: "Continuiamo a rispettare le regole, ma torniamo a guardare con ottimismo al futuro. Sicuramente dovremo ancora convivere con questo virus, ma allontaniamo panico e allarmismo". "Il mio impegno sarà orientato a chiedere al Governo di semplificare le norme sia per le scuole che per i cittadini in quarantena o isolamento – conclude Fontana - tenuti in ostaggio da lungaggini burocratiche che devono essere semplificate con procedure automatizzate".