«Berlusconi, Draghi oppure una terza personalità, il cui nome ancora è nel cilindro, che non escludo possa essere una donna». È quanto prevede possa accadere sull’elezione del prossimo capo dello Stato, Fabrizio Masia. Lui è il direttore di Emg Different, società di sondaggi marketing e opinion Research. Come tutti quelli che fanno il suo mestiere, anche Masia parla soprattutto con numeri e percentuali. Non stupisce, perciò, che citi ancora tra i papabili il fondatore del centrodestra proprio mentre tutti, chi più chi meno, ne sollecitano il ritiro dalla partita del Quirinale. Numeri, dunque, ma non solo.
Già, perché a far percepire a Masia la candidatura del Cavaliere come «l’unica che teoricamente sul campo pare essere molto forte, solida e robusta» sono anche le «ultime attività di promozione fatte sui giornali». Il punto da cui parte il sondaggista è l’appoggio del centrodestra, sebbene allo stato attuale non sia sufficiente a tagliare il traguardo del Quirinale. «Ma – ricorda – c’è ancora un folto numero di onorevoli del gruppo misto che in qualche modo potrebbe, magari alla quarta votazione, farlo passare con maggioranza». È proprio lo schema immaginato da Berlusconi. Masia lo ritiene ancora praticabile. Del tutto scettico si dichiara invece il sondaggista nei confronti del Mattarella bis. «Non riesco ad immaginarlo – spiega – anche perché lui stesso si è tirato più volte indietro».
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Tutt’altra musica gli ispira la candidatura di Mario Draghi. Il premier e Berlusconi sono, a suo avviso, le due candidature forti. Anche se, aggiunge, per nessuno dei due «è così facile». Altri nomi ci sono, ma rappresentano opzioni più deboli. Masia cita Casini («anche se avrebbe i numeri») e la Cartabia («potrebbe avere consenso»). Dipendesse da lui, tuttavia non avrete dubbi: «Scommetterei su Berlusconi, Draghi, oppure su una personalità terza, il cui nome non è ancora stato fatto e che è tenuta diciamo nel “cilindro”». Tuttavia, in caso di rinuncia del Cavaliere, Masia immagina una «personalità indicata dal centrodestra», ma in grado di «raccogliere un consenso anche a sinistra e da parte dei 5Stelle».
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