L’attacco durante l’appuntamento organizzato da Agis Fvg: profili anonimi, nick name, dai quali far partire domande, ma più che altro insulti e slogan, il più moderato dei quali è “Giù le mani dai bambini”
FIUME VENETO. La tecnica è sempre quella: profili anonimi, nick name, dai quali far partire domande, ma più che altro insulti e slogan, il più moderato dei quali è “Giù le mani dai bambini”. L’assalto virtuale dei contrari alla vaccinazione anti Covid – in questo caso riconducibili a un gruppo che sta facendo parlare di sè in molte parti d’Italia – è scattato anche mercoledì sera durante l’appuntamento organizzato da Agis Fv (Associazione dei genitori dell’Istituto comprensivo statale di Fiume Veneto), in modalità virtuale. Tema della serata la vaccinazione anti Covid nei bambini, che ha visto come relatori: Roberto Dall’Amico, primario di Pediatria del Santa Maria degli Angeli, Laura Fanti e Marilena Pavani, pediatre di libera scelta e Alice Rotelli, medico chirurgo iscritto al Cicap (Comitato Italiano per il Controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze).
A un certo punto sulla chat della piattaforma hanno iniziato a comparire a raffica messaggi di insulto, quelli cancellati contestualmente, domande che dovevano essere scomode, affermazioni che incitavano a non vaccinare i bambini. Alcuni genitori che hanno partecipato alla serata sono rimasti sbalorditi e disgustati da questa aggressività, ma non gli organizzatori, che si erano preparati e nemmeno i medici che in realtà hanno visto ben poco di quello che arrivava, ma che sono invece riusciti a rispondere a decine di domande autentiche «e che non si sono sottratti neanche alle domande dei no vax» spiegano dal Agis Fv Alessandra Parpinel (la presidente) e Angela Favara, che coordinato con altri la serata.
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«Ci aspettavamo questo tipo di infiltrazione perché è già capitato in altri incontri. Per questo c’erano sei persone a gestire la chat e le relative domande. Abbiamo deciso di cancellare solo gli insulti, il resto è agli atti. E per fortuna, contrariamente alle loro intenzioni, non sono riusciti a rovinare la serata. Denunciare? Valuteremo, ma non vogliamo dare pubblicità a organizzazioni che si nascondono dietro anonimi.
PER APPROFONDIRE
Tanto l’interesse dei genitori «un po’ da tutta la provincia di Pordenone – spiegano le promotrici –. Abbiamo avuto tantissimi riscontri dopo la serata e durante l’incontro punte di 560 persone collegate. C’erano genitori, ma anche altri pediatri e farmacisti, è stata un’occasione per parlare con calma in un momento in cui la contingenza lascia pochi spazi». I commenti no vax arrivavano a pioggia, «senza un filo conduttore, senza che ci fosse una relazione con ciò che veniva detto, come se partissero in ordine casuale» proseguono le organizzatrici che alla fine si dicono soddisfatte «di una serata riuscita, che è stata frutto di un lavoro collettivo, che ha impegnato tutti per un mese».
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I medici relatori non si sono sottratti anche ad alcune domande provocatorie dei no vax – «Perché il pediatra non fa le prescrizioni per il vaccino?» per esempio –, senza problemi. «Noi in realtà non sapevamo molto di quello che avveniva, la serata si è svolta senza interruzioni – spiega il primario Dall’Amico –; abbiamo ricevuto tanto domande e questo è stato un bene. Da parte dei genitori la richiesta più frequente è naturalmente quella sulla sicurezza dei vaccini. Già quando spieghi loro concretamente come funziona il vaccino si tranquillizzano. Bisogna affrontare anche le obiezioni, cercando di far capire nel modo più semplice possibile le cose. I no vax? Sono sempre più persone vittime dell’effetto Dunning-Kruger, una distorsione cognitiva, a causa della quale individui poco esperti e competenti in un campo tendono a sopravvalutare le proprie abilità e a ritenersi – ma non lo sono – esperti in quella materia».