L’uomo si trovava ai domiciliari: scatta il codice rosso La donna al sicuro in una struttura protetta
ROVERBELLA. Era agli arresti domiciliari, con il fiato sul collo dei carabinieri ben consapevoli dei suoi comportamenti violenti, inaccettabili. Mesi e mesi di abusi e maltrattamenti della moglie, davanti agli occhi dei figli.
La misura cautelare, disposta dal tribunale di Verona, non lo ha fermato.
La sera dell’Epifania, fuori controllo anche grazie all’abuso dei di alcol, lo ha rifatto. Insulti, minacce e infine le botte. Così è scattato il codice rosso, la procedura che consente di accelerare i tempi della giustizia a tutela delle donne e dei soggetti deboli che subiscono violenze, per atti persecutori e maltrattamenti. Mercoledì sera quindi i carabinieri di Roverbella sono andati a prenderlo per portarlo in carcere. La donna e i figli, assistiti dal Comune, sono stati invece accompagnati in una struttura protetta, lontani dalle mani dell’uomo.
Una situazione che si trascinava da mesi di cui il sindaco Mattia Cortesi si è tenuto costantemente informato: «E ora voglio ringraziare i carabinieri, in particolare il maresciallo Emanuele Di Mare, che sono intervenuti per arrestarlo».
Qualche mese fa gli stessi carabinieri avevano assicurato alla giustizia un 49enne, responsabile di maltrattamenti verso tutti i familiari.
Aveva il divieto di avvicinarsi a loro proprio per i suoi comportamenti violenti dovuti anche all’abuso di alcol, ma una notte aveva perso completamente la testa e aveva cercato di sfondare la porta a calci. Grazie all’allarme del figlio, minorenne, i militari agli ordini del maresciallo Domenico Guerra avevano arrestato l’uomo, sui cinquant’anni, residente a Roverbella. Aveva già aperto la porta e aggredito i familiari, ricoprendoli di insulti a anche di sputi.
Il giudice aveva convalidato l’arresto e disposto la misura dei domiciliari.