ZOPPOLA. Sorrideva mentre parlava del cardinale Celso Costantini. Una luce le illuminava il volto, l’emozione, rimasta immutata nonostante il trascorrere degli anni, raggiungeva anche chi le stava vicino.
Con delicatezza Amalia Pighin ha ricordato il prelato per il quale aveva lavorato come domestica a Roma, conoscendo personaggi quali Alcide De Gasperi e altri figure centrali nella storia non soltanto italiana.
Amalia si è spenta a 98 anni, a Zoppola. Accanto a lei la sua famiglia, che porterà avanti quanto lei era stata capace, con spontaneità e amore. Lascia i figli Adriano, Elio e Silvana, le nuore, i nipoti, i pronipoti, il fratello e le sorelle.
Quel tratto della sua vita, l’esperienza a fianco del cardinale Costantini, lo ricordava perfettamente, anche a distanza di tanti anni. Ma non soltanto i fatti salienti, ogni dettaglio, come sottolinea una nipote. Nel processo di beatificazione di Costantini, aperto il 17 ottobre del 2017, è stata raccolta anche la testimonianza di Amalia.
Il cardinale, nato a Castions nel 1876 e morto a Roma nel 1958, è una figura di rilevante importanza nella Chiesa del ventesimo secolo. Fu il primo delegato apostolico in Cina, rivestendo successivamente altri ruoli centrali in ambito ecclesiastico.
Accanto a lui, per tanti anni, c’era Amalia Pighin. Una donna d’altri tempi per la capacità di leggere le situazioni, per la compostezza nell’attraversare pagine di storia con umiltà e sensibilità, ponendo sempre al centro delle proprie riflessioni e dei ricordi il cardinale.
Che l’aveva voluta a Roma quand’era ancora giovanissima, che era divenuto per lei una sorta di padre, come Amalia ripeteva, ogni volta con delicatezza e affetto.
Lei amava raccontare che il cardinale le consentiva di prendere in prestito dei libri dalla sua biblioteca. Amalia non aveva avuto la possibilità di studiare, ma era curiosa e intelligente, si interessava delle cose del mondo e aveva sempre cercato di crearsi una sua idea.
Sorretta da una fede autentica era una donna buona, di valori autentici, capace di ascoltare e propensa al dialogo.
«Grazie per ciò che ci lasci, valori come l’amore, l’umiltà, la semplicità e l’importanza per la famiglia – ha detto la famiglia –. Sei stata una gran mamma e una nonna amorevole. Rimarrai per sempre nel nostro cuore».
Una nipote ha aggiunto: «La nonna era umile e amorevole con tutti. Orgogliosa d’aver lavorato al servizio del cardinale a Roma, si ricordava tutti i dettagli».
«Amalia Pighin è una persona che mi ha toccato nel profondo, la sua semplicità, la nobiltà d’animo, i valori autentici – ha ricordato il sindaco Francesca Papais – . Con garbo e dolcezza ci ha aiutato a comprendere alcuni tratti peculiari della figura del cardinale Costantini.
Amalia ci ha fatto scoprire un mondo che non si apprende nei libri, che non si chiude nelle grandi cerimonie, ma quello più autentico.
Ne ha parlato sempre con grande rispetto e devozione, ma anche con l’affetto che si prova per una persona di famiglia, a cui voler bene. Un ringraziamento ad Amalia e un abbraccio alla sua famiglia» .
Il Comune, nel sessantesimo anniversario della morte di Costantini, ha prodotto il video “Storia di un costruttore di Ponti” , curato da Donatella Azzaretti, che ricorda così la domestica del cardinale.
«Poche donne, in ambito lavorativo, mi hanno colpito come lei: una dolcezza incredibile, un garbo. Elegante e di classe, Amalia era una persona speciale».
I funerali saranno celebrati mercoledì 19 gennaio, alle 15, nella chiesa di Castions.