CORMONS Il Distretto sanitario di viale Venezia Giulia a Cormons si avvia a tornare a essere un vero e proprio ospedale. È il messaggio che lancia il sindaco Roberto Felcaro, che sottolinea come la decisione, da parte della Regione, di recepire e inserire nella propria programmazione la proposta di Asugi di creare un cosiddetto “ospedale di comunità” da 20 posti letto stia portando l’ex nosocomio cormonese a «ritrovare una sua rinnovata funzionalità».
Di fatto, una volta concretizzato il progetto, Cormons potrà nuovamente disporre, dopo una trentina d’anni, di una nuova struttura pubblica di ricovero. Ma già in questi ultimi anni il Distretto ha visto implementare i propri servizi: su tutti, spicca il punto-vaccinazioni contro il Covid-19 (in questo mese di gennaio la somministrazione delle terze dosi sta andando avanti spedita, con l’inoculazione prevista di circa 800 dosi). Ma l’ex ospedale ospitava già sale per i prelievi del sangue e visite mediche di vario tipo nello stesso lato, mentre nell’altra ala si trovano la guardia medica e la casa di riposo che pure, al termine di un iter iniziato una decina di anni fa, ha portato alla riqualificazione di buona parte degli interni. Ciò permetterà l’aumento dei posti letto dai canonici 49 ai futuri 84.
Insomma, ha un futuro l’ex ospedale, parola quest’ultima che aspira a vedersi togliere la preposizione antistante nel momento in cui il progetto di Asugi superi tutto l’iter burocratico (non semplice) dinanzi a sé. «Nel nostro polo sanitario – conferma Felcaro – sono previsti dal progetto Asugi un ospedale di comunità di circa 20 posti letto e una cosiddetta casa di comunità. Ora i progetti delle opere inserite in programmazione verranno presentati al ministero per accedere ai fondi del Pnrr». La soddisfazione del primo cittadino per questo salto di qualità della struttura di viale Venezia Giulia è tanta: «Il nostro distretto sanitario non solo, in questi anni, ha mantenuto i tanti servizi prestati ma si affaccia a nuove e importanti prospettive, senza dimenticare che l’Azienda sanitaria ha già investito un milione di euro per la riqualificazione delle strutture esistenti, con i relativi lavori che dovrebbero partire già quest’anno». Da qui la sua chiosa: «Il nostro ex ospedale insomma sta pian piano avviandosi a ritrovare una sua rinnovata funzionalità».
Sembrano quindi messi alle spalle gli anni in cui qualcuno temeva che Cormons potesse perdere ogni tipo di servizio sanitario all’interno del proprio Distretto: erano i tempi dei tagli e della spending review alla sanità, temi che sono stati superati dalla virulenza della pandemia. E proprio il Covid ha messo davanti agli occhi di tutti la necessità di potenziare la medicina territoriale, di modo da sgravare più possibile i grandi centri ospedalieri dalle situazioni meno gravi. In quest’ottica rientrerebbe l’obiettivo dell’ospedale di comunità a Cormons: un sito dove verrebbero ricoverate persone che necessitano di specifiche cure ma le cui condizioni non rientrano in casi d’emergenza.