CONEGLIANO. Non si svolgerà un referendum consultivo comunale contro l’uso dei fitofarmaci, ma sarà costituito un gruppo tecnico-scientifico per esaminare l’impatto dei trattamenti in agricoltura, e ci saranno più controlli con sanzioni ai trasgressori. L’obiettivo è migliorare la convivenza tra chi lavora la terra e chi vive in mezzo alle coltivazioni o attraversa le campagne.
IL VERTICE IN MUNICIPIO
Lunedì 17 si è svolto un vertice in municipio tra il “Comitato Conegliano senza pesticidi”, l’amministrazione comunale e i rappresentanti dei Corsorzi di Docg e Doc Prosecco e associazione di categoria degli agricoltori.
Il Comitato ha deciso di abbandonare il braccio di ferro legale, che si prolungava ormai da tre anni. L'ultimo atto era stata la citazione in sede civile promossa da Consorzi, Coldiretti, Cia, e Confagricoltura, che contestavano i provvedimenti del Comune di Conegliano. Il Comitato referendario ha quindi confermato che, suo malgrado, dovrà rinunciare alla consultazione perché la battaglia legale potrebbe proseguire anni, senza portare a risultati.
LA LUNGA CAUSA
Il referendum, che sarebbe stato consultivo e il primo del genere realizzato a Conegliano, dunque non ci sarà. Era stato richiesto da quasi 3 mila coneglianesi, e poi approvato dal collegio dei garanti nominato dal Comune.
Quell'approvazione e la richiesta di eliminare tutti i prodotti chimici sono sempre state contestate dai rappresentanti degli agricoltori, che nell'ultimo ricorso avevano chiamato in causa anche i Ministeri dell'Interno, Agricoltura, Ambiente e Salute. Ieri in municipio erano presenti i componenti del comitato, guidati dal presidente Mario Nicastro e assistiti dall'avvocato Riccardo Sossai, il sindaco Fabio Chies e il vicesindaco e assessore all'ambiente Claudio Toppan, il legale di Consorzi e associazioni di categoria, l'avvocato Vincenzo Pellegrini e i delegati di Confagricoltura.
«L'iniziativa purtroppo si è impantanata in corsi e ricorsi. Un'iniziativa che era nata nel 2018 per dare la possibilità ai coneglianesi di esprimersi su questo tema importante per la salute – spiega il presidente Nicastro -. Noi abbiamo lavorato come prevedeva il regolamento comunale sui referendum e la proposta era stata valutata dal collegio dei garanti». In febbraio si sarebbe dovuta svolgere la prima udienza nel tribunale civile, ma la vicenda legale si chiuderà a questo punto ancora prima di iniziare.
«GRAZIE AI CITTADINI»
«Ringraziamo tutti i cittadini e le associazioni che ci hanno sostenuto – afferma il presidente Nicastro -, siamo dispiaciuti per loro». In questi anni il Comitato referendario ha realizzato manifestazioni, dibattiti, anche iniziative con le scuole per sensibilizzare gli studenti, sulla tutela dell'ambiente.
«La nostra proposta di ritirare è però parallela all'impegno del Comune di avviare altre iniziative – evidenzia Nicastro -, e quindi istituire in breve tempo un tavolo tecnico-scientifico, per approfondire le tematiche e soprattutto aumentare i controlli. È stato ammesso che il regolamento di polizia rurale c'è, buona parte degli agricoltori lo seguono, ma quelli che sgarrano e fanno trattamenti non regolari spesso la fanno franca: non c'è nessuno che li controlla e sanziona. Per questo noi continueremo a vigilare».