MASSA-CARRARA. Sospese fino al 31 gennaio in tutta la provincia di Massa-Carrara l'attività venatoria vagante con l'ausilio del cane, quella collettiva al cinghiale e l'attività di controllo e contenimento del cinghiale eseguita in modalità collettiva. Lo stabilisce un'ordinanza firmata dal presidente della Toscana, Eugenio Giani, lunedì 17 gennaio, allo scopo di contenere la peste suina africana, i cui primi casi si sono registrati all'inizio dell'anno in provincia di Alessandria e poi in Liguria, vicino ai confini regionali. Lo rende noto la Regione.
La provincia di Massa-Carrara - territorio che corrisponde all'Ambito territoriale di caccia (Atc) 13 - è quella più prossima alla Liguria. «Il virus della peste suina africana rappresenta un serio rischio epidemico per i suini allevati determinando, date le caratteristiche, un elevato indice di morbilità e mortalità con conseguenze dirette ed indirette sulle produzioni della filiera regionale. Per questo che si rende necessario controllare la diffusione della malattia nei cinghiali anche per proteggere i suini allevati», si spiega dalla Regione. L'ordinanza, oltre a sospendere l'attività venatoria prevede anche il rafforzamento della sorveglianza passiva attraverso l'esecuzione di battute di ricerca attiva delle carcasse di cinghiale, prioritariamente nella provincia di Massa-Carrara. Al tempo stesso nell'intera area viene incoraggiata e accelerata la macellazione dei suini negli allevamenti familiari e saranno intensificate e rafforzate la vigilanza sulle movimentazioni degli animali sensibili e verificate le condizioni di biosicurezza degli allevamenti. In seguito l'ordinanza potrà essere reiterata in base alla situazione epidemiologica.