Un video porno hard Hentai appare all’improvviso sullo schermo: un hacker è entrato nel sistema del convegno, tra l’imbarazzo dei presenti. È quanto accaduto lunedì 17 gennaio durante il convegno “Per una PA trasparente. Dati aperti per il decisore politico”, organizzato dalla senatrice del Movimento 5 stelle Maria Laura Mantovani che vedeva, tra gli ospiti, anche il premio Nobel per la Fisica, Giorgio Parisi.
La scena dura in tutto poco più di un minuto. “Che cosa è questo?”, si domanda la senatrice vedendo comparire le scene porno sul monitor. La regia prova a intervenire ma intanto passano alcuni secondi. “C’è una persona che si è introdotta…. Datemi una mano a estromettere questa persona”, dice la voce dalla regia. Il tutto, appunto, si risolve dopo pochi attimi di imbarazzo e il convegno prosegue indisturbato.
“Sto facendo la denuncia alla polizia postale – assicura la senatrice Mantovani raggiunta dall’AdnKronos – È andato in onda improvvisamente un filmato porno sul monitor del convegno che stavamo tenendo presso Palazzo Giustiniani, al Senato”. L’esponente del Movimento 5 stelle non si sofferma troppo, scrive l’agenzia, perché sta raccontando agli inquirenti quanto accaduto. “Il convegno è andato fino alla fine in modo regolare – spiega ancora la senatrice pentastellata – Sia relatori che pubblico hanno continuato come se non fosse accaduto niente”.
Una nota, poi, conferma il fatto: “Oggi pomeriggio si è verificato un episodio gravissimo, un vero e proprio attacco verso il quale esprimo assoluto sdegno – si legge nel documento della pentastellata -. Nel corso di un convegno online da me organizzato, e non dal collega senatore Mario Turco come erroneamente riportato su alcune testate, qualcuno si è introdotto clandestinamente trasmettendo un video dal contenuto pornografico. Ho provveduto a segnalare il tutto alle autorità competenti affinché procedano a individuare il responsabile”.
L'articolo Imbarazzo al convegno M5s con il nobel Parisi: hacker manda in onda video porno. La senatrice Mantovani: “Segnalato ad autorità” proviene da Il Fatto Quotidiano.