“Provaci ancora Alan”, verrebbe da dire: perché dopo aver confermato per settimane l’Incendio del Castello, di fronte alla decisione della Prefettura e del Comitato sicurezza di bloccare la presenza del pubblico e averla criticata nonostante fosse stata accolta all’unanimità e avallata anche dal suo vicesindaco Nicola Lodi – presente al Comitato –, il sindaco Fabbri ieri è tornato alla carica. Innescando ancora un braccio di ferro con la Prefettura. In mattinata, prima della decisione del Governo Draghi di bloccare feste ed eventi all’aperto, faceva battere la nota: «Aspettiamo – dettava Fabbri – in queste ore le decisioni del governo che interesseranno in particolare il Capodanno». Poi, nella serata di ieri, dopo la decisione del Consiglio dei ministeri, tra le tante misure, di bloccare tutti gli eventi con assembramenti, ha ribadito di aver «sollecitato una nuova convocazione del Comitato in prefettura per definire insieme le azioni da adottare a livello locale». Per Fabbri la nuova riunione sarebbe «fondamentale per dare risposte univoche e definitive» a tanti: cittadini, ristoratori e titolari attività ricettive, turisti. Tutti che «chiedono – per Fabbri – di avere certezze e garanzie su cosa è possibile fare e come poterlo fare». Insomma, Fabbri ci proverà ancora. A riportare la discussione al Comitato ordine e sicurezza presieduto dal prefetto Rinaldo Argentieri.
«Tanti mi chiedono»
E ne ha spiegato il motivo, in modo netto: «In queste ore sto ricevendo centinaia di messaggi da parte di cittadini, ristoratori, titolari di strutture ricettive che chiedono di avere garanzie e mi segnalano che già diverse disdette stanno arrivando». Nella nota, diffusa ieri ai giornali tramite l’ufficio “comunicazione sindaco”, però sarebbe incappato, quantomeno, in una gaffe: perché in realtà, allo stesso comunicato pubblicato sul suo profilo Facebook, “Alan Fabbri sindaco”, è stata aggiunta, come premessa alla nota, la dicitura “comunicato in accordo con Prefettura e Questura” (dicitura che non compare nella mail inviata alla Nuova). Dalle verifiche fatte, non sarebbe così, poiché fonti interpellate riferiscono che “il prefetto non ha condiviso nulla”, confermando invece la nota di mercoledì sera. Che aveva innescato un’altra possibile gaffe (interna al Comune) sempre da parte di Fabbri. Poiché solo dopo ore dalla fine del Comitato ordine, a tarda sera, diramava la nota in cui criticava aspramente la decisione del blocco del pubblico, adottata da tutti i presenti: forze ordine, autorità sanitarie e “in primis” – recitava la nota del prefetto – Comune di Ferrara e vicesindaco Lodi, come hanno confermato diverse fonti alla Nuova Ferrara. Fabbri aveva sostenuto essere stata «una scelta non condivisa (dal Comune, ndr) e «assolutamente intempestiva», poiché si sarebbe dovuto attendere la decisione del governo di ieri sera. Che sulla base della cabina di regia (i tecnici) di fatto ha detto no a tutte le feste all’aperto. E adesso? Fabbri vuole vedere nel dettaglio il decreto di ieri sera e giustamente avere risposte sulle tante manifestazioni in città, non solo quella del Castello. Poiché nella nota serale (la seconda della giornata di ieri) spiega che «purtroppo le comunicazioni parziali emerse a livello locale nelle ultime ore non hanno aiutato». «Anzi, come ci segnalano alcuni operatori, hanno innescato anche disdette in blocco nelle prenotazioni». «L’obiettivo di tutti – ha concluso – deve essere quello di mettere in sicurezza la salute e le attività economiche».
Daniele Predieri
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