REGGIO EMILIA. Nell’ambito dell’attività di controllo della guardia di finanza di Reggio Emilia sul legittimo accesso ai fondi Covid, il Nucleo di polizia economico-finanziaria ha concluso un'indagine nei confronti di piccole e medie imprese, che hanno avuto indebitamente accesso a una serie di misure economiche di sostegno, rivolte alle attività danneggiate dall’emergenza sanitaria.
Le Fiamme gialle reggiane ne hanno scoperte sei che hanno beneficiato di prestiti garantiti dallo Stato per circa 200.000 euro, senza però avere i necessari requisiti previsti dalla legge: si configura così il reato di indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato e, in un caso, di truffa ai danni dell’erario, per aver commesso un falso in bilancio pur di accedere alle misure.
Quattro delle imprese coinvolte sono operanti nel settore dell’edilizia, mentre una gestisce un minimarket etnico e un’altra svolge attività di agente per macchine agricole. I titolari sono stati denunciati alle Autorità giudiziarie competenti (Procure della Repubblica di Reggio Emilia e Mantova) e segnalati all’Ente erogatore per la revoca della misura.
Uno degli indagati era stato già coinvolto nella nota operazione antimafia denominata Billions.