STRADELLA
Gara di solidarietà per aiutare gli operai delle logistiche, costretti a passare la notte, o anche alcune ore del mattino, nel sottopasso della stazione per arrivare in orario sul posto di lavoro.
Il caso
Il caso dei due giovani dipendenti di un magazzino della zona, provenienti dal Lodigiano, costretti a dormire nel sottopasso la sera prima del turno, perché non c’erano treni all’alba per raggiungere l’Oltrepo, ha creato un vivace dibattito e se ne è parlato anche durante l’ultimo consiglio comunale. Intanto, la notte scorsa, i volontari dell’unità di strada del Cisom Pavia (Corpo italiano soccorso Ordine di Malta), accompagnati da una pattuglia dei carabinieri di Stradella, si sono recati sul posto per cercare di intercettare queste persone. «Vogliamo capire le dimensioni del fenomeno, quanti sono i lavoratori e a che ora arrivano alla stazione, in modo da cercare delle soluzioni al problema» spiega Giovanni D’Errico, coordinatore dell’unità di strada. Una delle proposte potrebbe essere quella di aprire prima la sala di aspetto della stazione per farli stare al caldo, anche se ci sarebbe il problema di lasciare uno spazio incustodito, non essendoci più né il personale né la biglietteria; inoltre, l’arciprete don Gianluca Vernetti, che in chiesa aveva lanciato un appello ai fedeli perché non restassero indifferenti di fronte a queste storie, sarebbe pronto a mettere a disposizione alcuni locali parrocchiali prima dell’inizio del turno. Il Comune si è interessato della vicenda e gli assistenti sociali hanno cercato di prendere contatti con i lavoratori: «Non si tratta di clochard ma di persone che arrivano con l’ultimo treno e riparano lì nel sottopasso qualche ora aspettando l’apertura della logistica» ha spiegato il sindaco Alessandro Cantù, rispondendo ad un quesito del capogruppo di Torre Civica, Piergiorgio Maggi. Quello di inizio dicembre, quindi, potrebbe essere stato un caso limite, anche se nel sottopasso ci sono ancora diversi cartoni a terra, utilizzati come giaciglio. Il sindacato Si Cobas si sta facendo aiutare dai colleghi dei magazzini per capire chi possano essere queste persone: il tema potrebbe inserito nella discussione già in atto con i Comuni e le aziende per l’istituzione di un servizio navetta dai centri delle due città ai capannoni; ma c’è anche chi lancia l’idea di un dormitorio per gli operai che arrivano da lontano. Oliviero Maggi
