PORDENONE. Proseguono le indagini della Digos di Pordenone sulla manifestazione non autorizzata della mattinata di mercoledì scorso davanti all’ospedale Santa Maria degli Angeli. Trenta i denunciati, ritenuti promotori o comunque con un ruolo attivo nell’iniziativa, per la violazione dell’articolo 18 del testo unico di pubblica sicurezza e le violazioni in materia anti Covid, altri 80 gli identificati le cui posizioni sono al vaglio degli inquirenti.
Muro contro muro tra quanto risulta agli investigatori e quanto sostengono i partecipanti.
Questi ultimi, attraverso le parole di Stefano Puzzer, leader dei portuali triestini, del dirigente farmacista dell’Asfo Fabio La Falce, autosospesosi dall’incarico, e di altri autori di video e post sui social hanno ribadito di aver solamente sollecitato un incontro alla direzione sanitaria per chiedere conto del fatto che stiano ancora lavorando in ospedale, a loro dire, persone non vaccinate.
Opposta la ricostruzione degli uomini della Questura, che hanno intercettato chat e hanno in mano video e audio dello stesso La Falce e non solo. Frasi nelle chat, nei video e negli audio in possesso della polizia, come «Se salta l’ospedale di Pordenone salta tutta questa messa in scena», o «Ci prendiamo l’ospedale», o l’uso del verbo occupare non depongono, secondo chi indaga, a favore dell’intenzione di chiedere solo un incontro alla direzione sanitaria. Sarebbe bastata, in tal senso, una telefonata, o che entrasse una sola persona o una piccola delegazione, ritiene la polizia, senza radunare decine di persone dalle province di Venezia, Treviso, Pordenone e Udine, invitate espressamente a partecipare con l’uso dei virgolettati poc’anzi citati.
E c’è di più. Per come è stata impostata la manifestazione la Digos sta valutando la contestazione dell’accusa di tentata interruzione di pubblico servizio, cosa che sarebbe successa se i manifestanti fossero entrati in gran numero. È opinione della polizia che diversi ulteriori gruppi di persone, convenuti a Pordenone, si siano allontanati una volta valutato che in via Montereale era già arrivata la polizia che stava identificando ogni partecipante.
