«Il procuratore Lo Voi che, in Aula a Palermo ha sostenuto l’accusa nel processo Open Arms, è stato promosso procuratore capo di Roma ma sicuramente non c’è nessun nesso. È un percorso professionale meritato e chi dice il contrario mente sapendo di mentire». Così il leader della Lega Matteo Salvini, intervenendo a un convegno a Palermo, ha ironicamente commentato la corsa per la guida della procura della Capitale. L’ex ministro è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio nel processo Open Arms, di cui domani si terrà a Palermo la seconda udienza.
La nomina del capo della procura di Roma arriva al voto del plenum del Consiglio superiore della magistratura, che è tornato a esaminare le candidature dopo l’annullamento, da parte del Consiglio di Stato, della delibera con cui, il 4 marzo del 2020, era stato nominato Michele Prestipino. Le proposte della quinta commissione sono infatti inserite nell’ordine del giorno della riunione di mercoledì prossimo, 22 dicembre, l’ultima prima della pausa natalizia.
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Due i candidati votati dalla commissione lo scorso 18 novembre: il capo della procura di Palermo, Francesco Lo Voi, a favore del quale si sono espressi 4 consiglieri, e il procuratore generale di Firenze, Marcello Viola, che ha avuto una preferenza. È dunque Lo Voi il candidato di maggioranza: a lui sono andati i voti del presidente, Antonio d’Amato, di Magistratura Indipendente, del laico di Forza Italia Alessio Lanzi, dei togati Alessandra Dal Moro (Area) e Michele Ciambellini (Unicost). A favore di Viola si è espresso Sebastiano Ardita, di Autonomia&Indipendenza, mentre si è astenuto il laico in quota M5S Fulvio Gigliotti. Anche le sezioni unite civili della Cassazione nei giorni scorsi hanno respinto il ricorso del procuratore Prestipino.
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