Vignola. Chi nei giorni scorsi ha fatto due passi in centro storico a Vignola avrà sicuramente notato la pioggia di luminarie natalizie. Ma non gli saranno nemmeno sfuggite le tre gigantesche palle di Natale “atterrate” in via Paradisi. L’idea è venuta al ristorante Make e naturalmente non si tratta di palle di Natale, ma di tensostrutture trasparenti dentro le quali è possibile consumare il pasto e trascorrere la serata come al chiuso.
«Le abbiamo viste per la prima volta in Calabria – spiega Angelo Ritacco del Make – E ce ne siamo subito innamorati. La prima cosa che abbiamo fatto è stato cercare chi le producesse e farcele spedire. Sono arrivate nel giro di una settimana e, una volta risolto l’arcano del montaggio, il gioco era fatto».
Da fuori sembrano degli igloo e per chi sta dentro sono previsti tutti gli agi del caso. Due tensostrutture ospitano fino a 10 persone, mentre la terza, un po’ più piccola, ha una portata massima di 6 persone. Ognuna è dotata di presa d’aria e lampade riscaldanti «ma è comunque necessario il Green pass – aggiunge – Ci siamo infatti confrontati con le forze dell’ordine che ci hanno dato questa direttiva».
Angelo spiega che non potendo allestire il cortile interno del ristorante per ragioni legate alla sicurezza, diventava necessario trovare un’altra soluzione per mantenere gli attuali posti a sedere anche durante la stagione invernale e soprattutto in vista delle feste.
«Per noi camerieri non è sempre comodo servire, dovendo entrare e uscire dagli igloo con i piatti in mano. Ma siamo comunque soddisfatti perché si tratta di una soluzione davvero congeniale e bella da vedere – e specifica – Stiamo facendo gli ultimi accorgimenti e tra poco garantiranno il massimo del comfort».
Intanto però, le strutture sono già utilizzabili e diverse sono le persone che le hanno già provate. Le reazioni? «I nostri clienti sono davvero impazziti – conclude Angelo – E sono tantissime le persone che chiamano per prenotare il tavolo lì dentro. Li capiamo, perché quando le abbiamo provate per la prima volta abbiamo avuto la stessa reazione».
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