La 70enne modenese racconta: «Ho denunciato ai carabinieri: non ho più rivisto la mia roba Avevo cercato di ritirarla, ma la serratura era cambiata»
MODENA. «Mi sono trovata fuori di casa senza più niente, nemmeno i vestiti. Settant’anni della mia vita sono rimasti in quello che era il mio appartamento. Poi la scoperta: alcuni di quegli oggetti in un mercatino, venduti a pochi euro».
La storia, quella raccontata da Romana Ingrami, modenese di 70 anni, è surreale. Un caso davvero unico che poggia su alcuni elementi chiave: uno sfratto per fine contratto d’affitto, i ricordi di una vita spariti e un mercatino in piazza Garibaldi a Castelfranco. Non resta che andare per gradi ricordando, però, che la signora Romana ha denunciato tutto ai carabinieri. Una denuncia per “appropriazione indebita”.
«Succede che la padrona di casa mi comunichi la scadenza del mio contratto, mi dice che devo abbandonare la casa. Io ho sempre pagato regolarmente l’affitto, ma non mi vuole più. Non ho nemmeno il tempo di trovare una nuova sistemazione, che mi trovo in strada con solo i vestiti che ho addosso. Ricevo una comunicazione dove mi viene indicato di presentarmi nel mio appartamento di via Morselli a Modena per prendere e portare la via la mia roba, ma quando arrivo la serratura è cambiata e non riesco a prendere nulla. In casa ho tanti ricordi, praticamente una vita intera. Senza dimenticare, ovviamente, i vestiti e tutta una serie di documenti».
Romana, inoltre, è un’appassionata collezionista e conserva gelosamente vecchie riviste, penne pure parecchio costose, peluche di vario tipo, matriosche. Addirittura una Vespa 50 Special. In un armadio, poi, sono accuratamente custoditi alcuni “pezzi” Swarovski: «Cristalli costosi, acquistati nel tempo in un negozio del centro cittadino».
L’elenco di tutto questo materiale, che comprende anche i mobili della casa, è nella denuncia. Sul tema Swarovski, però, c’è una piccola quanto significativa postilla: «Passeggiando al mercatino natalizio di piazza Garibaldi a Castelfranco ho notato in vendita, in una bancarella gestita da un’associazione, una serie di Swarovski molto simili a quelli che avevo in casa. Ho chiamato immediatamente la polizia locale che ha fotografato gli oggetti e stilato un verbale sentendo anche una mia amica. Poi sono andata dai carabinieri per sporgere denuncia e raccontare quanto accaduto».
Romana, che ha dovuto battagliare anche con il Covid, entra nel dettaglio: «Un ufficiale giudiziario mi ha fatto firmare l’ingiunzione di sfratto indicandomi, inoltre, quando avrei potuto portare via la mia roba. Peccato, però, che la serratura dell’appartamento fosse già stata cambiata. Non sono così riuscita ad entrare. In seguito mi è stato comunicato che un’associazione avrebbe sgomberato l’abitazione con all’interno la mia roba, ma quando sono tornata non mi è stata data la possibilità di indicare dove trasportare tutto il materiale. In più mi è stato pure chiesto di pagare questo “servizio”. A complicare il tutto ci ha pensato il virus che mi ha colpito e mi ha costretta in casa per diversi giorni. Credo che questa sia una profonda ingiustizia, come detto mi sono trovata senza casa, senza vestiti, senza documenti e pure privata di tutti i ricordi. In più la beffa di quegli Swarovski simili ai miei visti al mercatino. Per questo ho sporto denuncia».
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