VENEZIA. Marco Zennaro passerà il Natale in Sudan. Ancora un rinvio per ritardare il processo, mentre l’imprenditore rimane prigioniero in Sudan.
La scorsa settimana doveva essere presentata la memoria finale nel processo civile che vede contrapposti Zennaro ad un miliziano sudanese nell’infinita storia dei trasformatori venduti dalla ditta di Zennaro ad un importatore locale finanziato dal miliziano.
Ma la seduta era stata posticipata perché l’avvocato aveva rinunciato all’incarico. Ieri, per l’ennesima volta, nulla di fatto. «Non c’era nessuna controparte» commenta il padre sconsolato, Cristian Zennaro «pertanto il giudice ha fissato un’altra udienza, che speriamo sia l’ultima, il 6 gennaio».
Il padre dell’imprenditore è ovviamente arrabbiato e sconsolato, ma cerca di mantenere l’equilibrio per il figlio. E di non lasciarsi andare per non peggiorare le cose.
«Sono passati più di otto mesi e mio figlio è ancora in Sudan, e passerà il Natale là».
