MANTOVA. Il settimo “Memorial Attilio Lasagna” andato in scena alla palestra Boni ha deliziato gli occhi del numeroso pubblico accorso, ritornato a bordo ring dopo l’allontanamento forzato delle ultime edizioni. Grande soddisfazione sui volti degli organizzatori - il maestro Bruno Falavigna (Boxe Mantova) e il procuratore sportivo mantovano Francesco Ventura, col sostegno del Comune di Mantova - anche per la diretta streaming sulla pagina Facebook del team Cavallari-Ventura, che ha raggiunto in totale più di 1.500 persone. I sette giovani mantovani impegnati nella ricca cornice dilettantistica hanno offerto prestazioni incoraggianti ma i risultati non sono stati in linea con le aspettative. Buone cose in termini di coraggio e impostazione tecnica sono state messe in mostra da Gabriele Araldi (60kg) e Francesco Viotto (75kg), debuttanti assoluti della Boxe Mantova, sconfitti però ai punti dai ben più esperti Pietro Cerundolo (Carpi) e Mattia Albertelli (Piacenza). Tanta sfortuna per Alexandru Bitco (81kg), messo ko dopo nemmeno un minuto da Kristjan Paluci (Guastalla) con un devastante destro d’incontro. Dopo l’iniziale preoccupazione, Bitco si è poi rialzato, accolto dagli applausi degli spettatori. Dalla Mantova Ring del maestro Massimo Di Padova è arrivata l’unica soddisfazione virgiliana della serata con l’ottimo successo di Nicholas Froldi (63kg) ai danni di Yahya Motta (Guastalla) mentre il più esperto Andrea Bertaiola (63kg) si è arreso ai punti ad Ahmed Bensaci (Carpi) al termine di un confronto di buon livello. Match di sofferenza per Michele Saccani (70kg) e Kevin Alberini (73kg), sconfitti rispettivamente dai guastallesi Filippo Diaschi e Marcello Albertini. Poi è arrivato il tanto atteso main event professionistico tra i due pesi medi Gianluca Pappalardo, astro nascente della scuderia Ventura, e il francese Kassimou Mouhamadou. Incontro che non ha tradito le attese: i due pugili sono stati protagonisti di una vera e propria battaglia, caratterizzata da ritmi serrati ma sostanziale equilibrio. Il transalpino è spesso riuscito a tenere in mano il pallino dell’incontro, e con esso il centro del ring, ma il catanese ha saputo resistere a denti stretti. E quando ne ha avuto la possibilità, ha inflitto colpi più decisi rispetto a quelli dell’avversario, oltre ad aver messo a segno più colpi in almeno cinque degli otto round disputati. È dunque sembrato giusto il verdetto dei giudici che ha suggellato il successo di Pappalardo ai punti (77-75) ma l’angolo di Mouhamadou si è fin da subito mostrato in disaccordo, ritenendolo ingiusto e poco sportivo. Per Pappalardo un’importante e meritata affermazione - la nona di fila - su un avversario di livello che vale la gioia del clan catanese, in primis dell’allenatore Aroldo Donini e del procuratore Francesco Ventura. Il mirino è sempre rivolto al titolo italiano dei pesi medi.
