La squadra va sotto, pareggia, sbaglia il penalty della svolta, si vede annullare un gol dal Var ed infine l’episodio decisivo
FERRARA. Pomeriggio da lupi. Ed a lasciarci le penne è la Spal. Che, reduce dalla vittoria di Ascoli, era attesa al bis, in casa contro il Perugia. In palio una continuità di ottimo livello (quinto risultato utile di fila, con – appunto – due successi), il sorpasso in classifica sui biancorossi e la conquista di una posizione in orbita play off. Come non detto. Tutto da rifare. Sconfitta di rigore dopo amaro diluvio di emozioni.
Spal amputata di pedine preziose, basilari: Viviani squalificato, Latte Lath out per mesi causa grave infortunio muscolare, Dickmann e Capradossi a loro volta indisponibili. Non bastasse, ecco la defezione dell’ultimo momento di Seck, che pure in mattinata figurava tra i convocati. Clotet conferma il 4-3-1-2 di Ascoli, ma deve giocoforza inserire Peda terzino destro, Coccolo centrale e Crociata mezz’ala destra con Esposito che slitta al centro per fare le veci di Viviani. Sull’altro fronte mister Alvini ne cambia ben sei rispetto all’ultima gara persa in casa contro la Reggina. È un 3-4-1-2 nominale, che diventa 5-3-2 in fase difensiva.
Avvio intenso. La Spal corre e pressa. E sfiora subito il gol. Crociata rientra da destra, crossa di sinistro, il pallone rimbalza sul prato zuppo e centra in pieno il palo alla destra di Chichizola, strozzando il ruggito della Ovest. Poco più tardi Melchiorri per due volte, e sempre su traversoni da destra (prima di Peda poi di Crociata) non trova la deviazione vincente - al volo e di testa - da buona posizione. La Spal gioca bene, e con intensità. Ma non basta. Un soffio e arriva la mazzata. Dopo errata uscita di palla, Coccolo è mal posizinato e viene infilato da Murano che solo davanti a Seculin piazza il rasoterra trovando la grande parata in corner del portiere. Dalla bandierina batte Burrai, Tripaldelli assiste allo stacco di Curado che di testa la mette dentro: 0-1.
La Spal prende a sbagliare molto nella misura. Minuti durissimi, anche di sbandamenti dietro. C’è pure quasi la fotocopia della rete subìta (la seconda palombella di Murano atterra sulla parte superiore della traversa). Ma i biancazzurri si scuotono e pareggiano con incornata di Mancosu su deliziosa palla dentro dell’ottimo Mora. Spal arrembante sotto la Ovest. Atmosfera fantastica. Gli è che la Spal manca la possibile svolta. Rosi atterra Melchiorri, rigore: dal dischetto batte Mancosu che però deposita tra le braccia di Chichizola. Rimpianto atomico. Occhio, perché dall’altra parte l’ex Segre si divora l’1-2, con la Spal infilata in contropiede. E nel recupero è Santoro a far correre un brivido carognone.
Avvio di ripresa a mille. Contropiede di Crociata, palla a Colombo, Chichizola gli schiaffeggia il pallonetto, arriva Peda e schiaffa in rete: annullato, dopo eterna revisione Var, per millimetrico fuorigioco in partenza di Colombo. Mah... Il centravanti poco dopo non sfrutta l’assist di Melchiorri. Può succedere di tutto. Clotet mette energie nuove: Da Riva e Piscopo. De Luca grazia la Spal (che lascia troppi spazi) titillando il palo. Celia rileva Peda ( biancazzurri rischiano di subire gol perché lo speaker annuncia il cambio mentre il gioco in realtà prosegue). La gara scade. La Spal non ne ha più, rischia in più circostanze e viene punita nel finale da un rigorino che accresce i rimpianti. Ko indubbiamente doloroso.
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