"Ma sono stati quelli di Italia viva?". Giuseppe Conte è al Senato nei minuti successivi al voto segreto sulla 'tagliola' del ddl Zan. Il presidente M5s sta facendo una serie di incontri con i membri delle Commissioni per definire lo stato dei lavori dell'agenda M5s. Interroga alcuni senatori pentastellati: "Ora li dobbiamo attaccare", dice. Ma i senatori di Iv ricordano che in Aula erano solo dieci e la differenza maturata nel voto segreto è molto più ampia. Due gli astenuti, il fronte 'pro ddl Zan' era fermo a 146 ma ha perso per strada almeno 15 voti. Veleni e sospetti. "Andate a vedere Pd e M5s. I pentastellati erano divisi", spiega un senatore renziano, ricordando come Faraone si è schierato in Aula per votare contro la 'tagliola'. "Hanno voluto fare una battaglia identitaria e non nel merito", allarga le braccia un senatore dem. "Abbiamo lasciato la conduzione della partita al Pd e questo è il risultato", l'affondo della pentastellata Maiorino. "La verità - spiega un senatore del Pd - è che la tesi del campo largo con M5s non tiene, siamo andati a sbattere alla prima curva. Le divisioni sono nel Movimento 5 stelle". Il centrodestra, sceso in campo in blocco, festeggia. "E' stata sconfitta l'arroganza di Letta", il 'refrain'. "Dal segretario del Pd è arrivata un'apertura solo tattica", il ragionamento.
"Hanno voluto riportare l'Italia indietro ma il Paese è da un'altra parte", la risposta dell'ex presidente del Consiglio.
"Ripartiamo dalla nostra legge", taglia corto Salvini. "Chi troppo vuole nulla stringe", riassume da Fdi La Russa mentre l'azzurro Vito protesta e lascia tutti gli incarichi di partito.
E' bagarre al Senato, ora la conferenza dei capigruppo dovrà fare ordine sul futuro del provvedimento. "Il provvedimento è morto", afferma un altro esponente dell'ex maggioranza rosso-gialla. "Sono state le prove generali del voto sul Quirinale. E' la prova che quella maggioranza non regge insieme", sostiene un altro senatore. "Una strategia fallimentare, bisognerà riflettere", l'affondo dell'ex capogruppo del Pd Marcucci. "Chi oggi gioisce ne dovrà rendere conto al Paese", scrive su twitter Conte mentre Di Maio parla di un voto inaccettabile.
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