MANTOVA. Più di 176 milioni e mezzo. A tanto ammontano gli investimenti previsti nel documento unico di programmazione e, di riflesso, nel bilancio triennale 2022-2024 illustrato il 30 settembre in consiglio provinciale, eredità che viene lasciata alla prossima amministrazione.
In aula vi è stata solo l’illustrazione dei documenti con le cifre riferite a strade (quasi 90 milioni di euro), edilizia scolastica (72 milioni) e ambiente (12 milioni, quelli per la bonifica del canale sisma da spendere nel 2023). Il 1 ottobre viene depositato il documento unico di programmazione per gli emendamenti, mentre il bilancio sarà a disposizione dei consiglieri dal 4 ottobre. A quel punto, ci saranno dieci giorni di tempo per presentare gli emendamenti (il termine scadrà il 14 ottobre). Il 18 ottobre l’aula adotterà i due documenti per poi trasmetterli all’assemblea dei sindaci il 25 ottobre e, nella stessa giornata, al consiglio per la definitiva approvazione.
I termini potrebbero slittare se il governo dovesse indire le prossime elezioni provinciali non il 18 dicembre come indicato dalla conferenza Stato Regioni, ma più avanti. Per quanto riguarda gli investimenti, la Provincia ha previsto 31 milioni 800mila euro per le strade nel 2023 (che si aggiungono ai 43 del 2022) e 15 milioni nel 2024; lo stesso ha fatto per le scuole: 19 milioni 677mila euro nel 2022, 14 milioni 403mila nel 2023 e 38 milioni 200mila nel 2024 (di cui 8 per l’acquisto del terreno per il nuovo Itis Fermi). Previsti anche finanziamenti dal piano nazionale di ripresa e resilienza che consentiranno di sostituire, nel 2023, fondi della Provincia e regionali, messi sulle scuole, con soldi dell’Unione europea.
La consigliera delegata all’edilizia scolastica Francesca Zaltieri si è detta «molto soddisfatta» per un’azione della Provincia sulle scuole «in continuità con i precedenti mandati»; ciò consentirà di «mettere in sicurezza le scuole e di mettere in campo nuove progettazioni, modello di innovazione per l’edilizia scolastica. Mi spiace solo che la Provincia e i Comuni del Chiese non siano stati coinvolti nella vicenda del depuratore del Garda».
La seduta è stata anche l’occasione per il presidente Morselli, ormai a fine mandato, di tracciare un bilancio dei suoi cinque anni alla guida dell’ente: «Gli interventi sulle strade e sulle infrastrutture in generale sono stati condivisi con tutto il territorio. Abbiamo costituito una commissione con i sindaci che, pur politicamente trasversale, ha dato i suoi frutti. In condizioni difficili dopo la riforma abbiamo realizzato tantissime cose. Per me è stata una grande soddisfazione aver sbloccato la Pope e la Gronda nord di Viadana, aver portato a vedere la luce in fondo al tunnel del ponte di San Benedetto Po, aver terminato la tangenziale di Guidizzolo e essere stati capaci di trovare risorse. E ci siamo distinti sugli investimenti per le scuole». Insomma, ha concluso Morselli, «nei momenti cruciali il consiglio ha trovato l’unità per fare l’interesse del territorio».