Dopo diverse chiamate e tentativi andati a vuoto, ancora una volta ci siamo messi sulle tracce dell’avvocato La Scala, coordinatore del Nirs, perché se Maometto non va dalla montagna, allora la montagna va da Maometto.
Lo abbiamo bloccato per strada con l’obiettivo di fare chiarezza sulla lunga telenovela made in Puglia che ha per protagonisti i furbetti del vaccino, dopo la recente notizia che arriva da Foggia dove 8 persone, tra medici e infermieri, sono indagati per aver inoculato a familiari e conoscenti nei primi giorni dell’anno alcune dosi di vaccino.
“Il mio dovere l’ho fatto, il Nirs ha segnalato a Foggia più di un migliaio di casi – precisa La Scala -. Noi abbiamo coordinato il lavoro e abbiamo segnalato circa 8mila anomalie con una relazione consegnata ad inizio maggio, la nostra opera è terminata. Andate da chi è di competenza per ricevere ulteriori risposte, le indagini non sono condotte da noi”.
Al momento, sulle 8mila anomalie rilevate dal Nirs, solo 8 persone sono indagate a Foggia. Viene da chiedersi che fine abbiano fatto tutti gli altri e se i furbetti del vaccino riusciranno a scamparla senza conseguenze.
“Per avere la relazione finale dovete rivolgervi alla Regione – conclude La Scala -. Non abbiamo il potere per andare avanti, evidentemente queste 8 persone hanno lasciato tracce significative e ora sono indagati”.
Con La Scala rivolgiamo formalmente un appello al governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, al direttore del dipartimento Salute e a tutti coloro che si sono interessati al caso, per un confronto pubblico mirato a fare chiarezza sui furbetti del vaccino pugliesi.
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