PONTEDERA. Sarà anche vero che la crisi non guarda in faccia a nessuno e toglie ogni remora, ma sentir parlare di furti al cimitero fa sempre un certo effetto. Così come camminare fra muffa alle pareti, intonaco che cede, crepe e infiltrazioni fa davvero tristezza. Perché la situazione è piuttosto critica. Non solo da anni i cittadini si lamentano – anche attraverso Il Tirreno – dello stato di degrado del camposanto comunale, ma è storia degli ultimi giorni il furto di arredi in bronzo e in ottone. Sono sparite le maniglie dalle tombe. Su quelle tombe in marmo bianco che accolgono il visitatore all'ingresso e che costeggiano, sulla destra e sulla sinistra, il percorso principale. Una ruberia, da contorni macabri, che fa riflettere. E che torna ad enfatizzare i problemi strutturali di cui il cimitero è teatro. L'amministrazione ha lavorato per recuperare alcune criticità ma gli sforzi sembrano insufficienti. Gli interventi non sono stati risolutivi. Non solo l'incuria è visibile ma anche lo stato di abbandono non passa inosservato. Una condizione che ha permesso a qualche male intenzionato di portarsi via addirittura le maniglie delle tombe.
La sorpresa per i cittadini che sono andati a far visita ai loro defunti non è certo stata piacevole. Su alcune tombe non c'era più traccia di questi maniglioni. In altre ne avevano rubate due o tre lasciandone una sola. Nessuno ha visto niente e le tombe restano sguarnite. Desolate. Così come desolati sono i cittadini costretti ad incassare questi episodi vergognosi. Costretti ad assistere ad un'incuria che inghiotte un luogo sacro. Simbolo della memoria e del ricordo. Di fatto, per ovviare ad un quadro che va avanti da diverso tempo, ci sarebbe bisogno di investimenti sostanziosi e magari di una maggiore sorveglianza. Perché il controllo del cimitero comunale, che sta aperto dalle 8 alle 18, con orario continuato, e che si snoda in un'area molto spaziosa, fatta di loggiati, cappelle e padiglioni, richiederebbe davvero tanti occhi vigili, pronti a cogliere in fragrante chi si diletta a svitare o scardinare le maniglie, tanto per fare un esempio.
Intanto, una soluzione definitiva per restaurare il cimitero comunale ci sarebbe. Si tratterebbe di affidare la gestione della struttura a una società composta dalla Misericordia di Pontedera e dalla Pubblica assistenza. Questi due soggetti, dopo un'apposita gara, potrebbero tentare di prendere in mano il servizio e riqualificare la zona. L'idea non è nuova, risale ai tempi del sindaco Simone Millozzi. Anche se l'attuale giunta è ovviamente al corrente del piano. Piano che però, da quando è stato presentato, non è mai andato in porto. «Nell'ottobre del 2018 – ripercorre le tappe Renato Lemmi, governatore della Misericordia attualmente in fase di fine mandato – la Pubblica assistenza e la Misericordia consegnarono un'ipotesi di realizzazione e gestione del cimitero comunale. Un project financing, insomma. Ci fu una trattativa, poi le procedure si fermarono. Al momento ne stiamo riparlando». Per ora però niente si è concretizzato. L'operazione non è semplice e forse è proprio per questo motivo che tutto si è bloccato. In un fermo immagine sconfortante, proprio come le condizioni del cimitero.
