Una delle principali caratteristiche degli scacchi è che si possono giocare anche online. E non è un caso se, quando c’è stato il lockdown, si è verificata un’impennata impressionante di tutto quel che ha riguardato il settore a livello virtuale: tutte le piattaforme, da chess.com in giù, sono state letteralmente prese d’assalto ed è nato un significativo circuito di tornei via internet, con il Campione del Mondo Magnus Carlsen che ha anch’egli fiutato l’affare.
Non per caso, la FIDE sta gettando un occhio interessato alla questione, con il suo presidente Arkady Dvorkovich che ha ventilato la presenza di un Campionato del Mondo online per il 2022, dopo che da due anni, per questioni di restrizioni, le Olimpiadi scacchistiche si sono temporaneamente trasferite su chess.com.
Chi ha già pensato a qualcosa con i crismi dell’ufficiale è la Federazione Scacchistica Italiana: il progetto è quello di un tesseramento speciale per il gioco online, che non va a sostituire, ma ad affiancare quello classico, per chi gioca i tornei a tavolino, o “in presenza” come da attuale terminologia.
L’idea di base è di poter organizzare tornei di tipo ufficiale che si possano giocare da dietro una tastiera, in una sorta di circuito parallelo rispetto a quello tradizionale, che però non viene naturalmente rimpiazzato. Garantito anche il fatto che le persone possano essere identificate come tali, e non come nickname. Previsto un sistema anti-cheating certificato FIDE per non lasciar spazio a chi tenta di barare: all’arbitro è lasciata la discrezione sul tipo di sanzione da irrogare. La speranza, negli ambienti FSI, è di far partire questo progetto in tempi relativamente brevi.
Si parla in questo caso della prima volta di una Federazione italiana che progetta una doppia via di tesseramento di questo genere, con quella online affiancata a quella tradizionale. Il tutto dopo che già in passato l’opzione Premium Chess è stata particolarmente cavalcata dalla stessa, con il picco dell’aver ospitato i Campionati Italiani 2020 in forma online (in parziale sostituzione degli Assoluti, visti i problemi legati alla pandemia di Covid-19 nel finale di 2020).
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