TRIESTE «In questa fase con elezioni comunali, elezioni politiche suppletive, nelle quali anche io sono candidato, e con le regionali in Calabria noi stiamo seminando. Stiamo lavorando per l'unità e la massima convergenza del centrosinistra».
È quanto ha affermato oggi, giovedì 23 settembre a Trieste, il segretario del Pd, Enrico Letta, a margine di un incontro elettorale a sostegno del candidato del centrosinistra Francesco Russo tenutosi nella periferia della città.
La visita nelle periferie di Trieste
Inizia da lì il suo tour cittadino, prima di spostarsi in piazza della Borsa per il principale comizio della giornata.
Insieme a Russo, Letta ha incontrato una famiglia. «Il tema delle periferie, della prossimità e della marginalità nelle nostre città è fondamentale. La questione dell'integrazione e di come gestire tutta la materia delle case popolari, di come aiutare le persone anziane e far sì che i servizi non siano così diseguali credo sia la grande sfida delle nostre città», ha osservato al termine della visita. «È importante oggi - ha concluso - nel momento in cui si vota con le città che sono profondamente diseguali, dare il segnale che questo sforzo per recuperare e ridurre i livelli di diseguaglianza è assolutamente fondamentale».
Le amministrative a Trieste: «Dipiazza è il passato, Russo il futuro»
Parlando poi delle imminenti elezioni comunali a Trieste, Letta ha osservato che «il sindaco Roberto Dipiazza rappresenta il passato. Se i triestini vogliono votare per il passato votino per Dipiazza se vogliono votare per il futuro votino Francesco Russo», candidato del centrosinistra.
«Trieste è una città che deve interpretare il suo ruolo di capitale in una logica aperta, di ponte nei confronti del resto d'Europa; è una città che deve investire molto di più sul futuro, sull'apertura, sull'attrazione, sui giovani».
E per quanto riguarda la partecipazione al voto, ha concluso «sono convinto che sarà alta, perché in questo momento molto particolare nella vita del paese, in questo momento importante per le città, in particolare per Trieste, credo che ci sia la percezione che queste elezioni sono le prove generali anche per il 2023, che sarà un momento molto importante per il futuro del Friuli Venezia Giulia. Naturalmente la stessa cosa vale a livello nazionale».
«Sicurezza vuol dire garantire i più deboli»
«Sicurezza oggi vuol dire garantire i più deboli e noi questo è quello che vogliamo fare. Non è possibile che la sicurezza sia così diseguale e soprattutto non è possibile che la sicurezza sia privatizzata. Deve essere al servizio pubblico e garantita ai più deboli». «Io non credo – ancora Letta – che sicurezza e libertà siano valori di destra, sono valori che hanno a che vedere con la protezione dei più deboli e per noi questo è la priorità».
Il Pnrr e l’appello di Draghi al patto sul lavoro e crescita
«Oggi il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha fatto un appello alla forze sociali, ai sindacati e alle imprese a mettersi attorno a un tavolo e discutere per un grande patto sul lavoro e la crescita. Noi siamo favorevoli. Siamo assolutamente favorevoli a questa logica e spingiamo affinchè si segua l’indicazione del presidente del Consiglio - aggiunge - credo che l’Italia con un grande patto sul lavoro e la crescita, possa accompagnare l’utilizzo dei Fondi europei che sono oggi una delle più importanti occasioni che abbiamo». «Invito quindi tutte le imprese e i sindacati ad accettare questa proposta e sedersi attorno al tavolo. È un’idea che noi sosteniamo da tempo e sono contento che il presidente del Consiglio oggi l’abbia rilanciata».
Per il leader del Pd il Piano è «una grande occasione: bisogna usarla e dobbiamo muoverci rapidamente soprattutto per quanto riguarda l'infrastruttura ferroviaria, che è quella principale per gli obiettivi di sostenibilità che noi vogliamo portare avanti».
Le infiltrazioni mafiose
«Dobbiamo evitarle a tutti i costi perché parliamo di tanti soldi e questi soldi faranno gola alle mafie e per questo serve un grande lavoro di prevenzione». Ancora Letta, rispondendo a una domanda sul rischio di infiltrazioni mafiose nel momento in cui il Pnrr diventerà esecutivo. Riassume la sua posizione Letta: il Piano nazionale ripresa e resilienza, in generale, «è l'occasione per cercare di recuperare le forme di isolamento sul tema delle infrastrutture sia digitale che fisiche».
Green Pass
«Io sono perchè si spinga il più possibile sul tema delle attività culturali. Con il Green pass obbligatorio credo si possa estendere al massimo la capienza di queste attività culturali. Ripartire dalla cultura è un’altra delle conseguenze dell’atteggiamento non ambiguo del Green pass» ha aggiunto.
La contestazione no vax in piazza della Borsa
«Il vaccino è verità? Mi risponda». L’interrogativo è stato posto da una donna salita sul palco mentre il segretario del Pd, Enrico Letta, stava tenendo il comizio elettorale in programma nella centralissima piazza della Borsa. «Il vaccino è libertà», ha detto subito il leader dem aggiungendo: «Il vaccino è gratuito». «Io i tamponi devo pagarli per andare al lavoro - ha continuato la donna, alzando la voce - il vaccino è un ricatto di Stato». «Non dica queste cose, non è così», la stoppa Letta. La donna poi è stata accompagnata dallo staff dell’organizzazione giù dal palco. «Purtroppo tutto questo è figlio di una grande ambiguità di una politica irresponsabile. Da una parte ci siamo noi che abbiamo detto parole chiare fin dall’inizio, dall’altra parte c’è l’irresponsabilità», il commento finale del segretario del Pd.