L’11 settembre 2001 poco prima delle 15 tutte le trasmissioni in tv si interrompono all’improvviso, arrivano le prime immagini delle Torri gemelle fumanti dopo lo schianto del primo aereo. Passano venti minuti e arriva il secondo aereo, in diretta, osservato da milioni di persone nel mondo. E ancora, il crollo della prima torre in diretta, l’angoscia, l’incredulità. Momenti rimasti stampati nella memoria di chi, quel giorno, c’era. Qualche giorno fa abbiamo chiesto sulla nostra pagina Facebook ai nostri lettori dove fossero, l’11 settembre di 20 anni fa, in quella giornata che diede inizio a una nuova fase mondiale con la guerra in Iraq e quella in Afghanistan, chiusa con il ritiro degli Americani e delle forze internazionali due settimane fa. Hanno risposto più di 200 persone, ecco alcune delle testimonianze.
C’è chi come Flavita Leggio era ancora una bambina: “Avevo 10 anni e stavo guardando i cartoni animati, non avevo mai preso un aereo, ma quando hanno interrotto i programmi per dare la notizia sono rimasta scioccata e sono scoppiata in lacrime. Non pensavo che la crudeltà umana potesse arrivare a tanto”.
La Storia si interseca con la vita quotidiana. Pasquale Flauto era al suo primo giorno di lavoro dopo due settimane di vacanze in Sardegna: “Intorno alle 15, nostro fuso orario, ho cominciato a vedere sul monitor di borsa, i prezzi delle azioni che scendevano in picchiata. Il tempo di cominciare a verificare notizie in merito e poi la scoperta di cosa era avvenuto dall’altra parte dell’Atlantico”. Arianna Rovescala era a casa con sua figlia, faceva zapping “quando girando i canali della tv i telegiornali hanno cominciato a dare le prime notizie e poi le immagini: non ci potevo credere”.
Il dolore
C’è chi ha perso persone amate, vicine o lontane. Veronica Rovetto ha perso un amico dell’asilo, l’altro si è salvato per miracolo grazie a un caffè, racconta sulla nostra pagina Facebook: “Ero in casa di mia suocera, incinta: forse per lo choc ho partorito mia figlia prima del termine, 11 giorni dopo”. Rosa Santorsa invece ringrazia il destino: “Guardavo la TV, ad un tratto hanno interrotto per dare la notizia. Era anche il compleanno di mio suocero e la cugina di mia cognata era proprio là: si è salvata per miracolo, era in viaggio di nozze e all'ultimo minuto avevano deciso di visitare le torri nel pomeriggio. Quando si dice il destino”.
In volo
Enrico Vercesi aveva un volo prenotato il 13 settembre 2001 per Whashington Dc; “Ovviamente _ raconta - rimasi sbigottito e con la sensazione tangibile che, d’ora innanzi, nessun posto al mondo sarebbe stato sicuro. Partii per gli USA il 20 settembre successivo, quando la Federal Aviation Administration riaprì lo spazio aereo”. Tiziana Curti era a casa, ma sua sorella era su un volo American airlines verso Los Angeles per un congresso: “Era a metà strada - racconta - Lo hanno fatto rientrare in Italia! Un incubo!”. Le fa eco la sorella Adele: “Un incubo stare su quel volo senza sapere come sarebbe finita!”. Francesca Ceribelli racconta la stessa vicenda da un altro punto di vista: “Ero in ufficio a capire dove eravate tutti, a chiamare l'agenzia per avere informazioni, riunione con Pepe e via a chiamare tutti i parenti di medici e infermieri per dar loro notizie. Me lo ricordo come fosse ieri, una giornata interminabile”.
Anche Marco Barone era su un aereo: “Tornavo da Santo Domingo - spiega - e ci siamo trovati la scorta aerea dei caccia”.
In famiglia
Piero Emilio Picconi doveva festeggiare i 60 anni: “Stavo andando in bici con il mio amato fratellino a Olevano a trovare un comune amico. Ci ha fatti salire in casa per seguire in diretta le immagini della catastrofe. Ricordi tremendi indimenticabili”.
“Io ero in ospedale ad assistere mia suocera in gravi condizioni”, ricorda Ester Dellagiovanna. Tanti erano già davanti alla tv. Speranza Iavarone stava guardando Sentieri “quando all'improvviso hanno interrotto e mandato in onda le prime immagini. Mi tremavano le gambe! Era solo l'inizio di tutto quello che sarebbe successo dopo”. “Anche io e mia nonna stavamo guardando Sentieri – racconta Michele Marconi - Io facevo i compiti delle vacanze ed è apparso Emilio Fede con la torre fumante”.
Lo studio
Tanti trentenni e quarantenni di oggi erano alle prese con lo studio: “Ero In centro a Pavia a ritirare gli occhiali, il giorno dopo avevo l'esame di informatica in Università, passato con un 18 "politico"...eravamo tutti sconvolti!” spiega Paola Gandini. “Ero a casa che preparavo l'orale di chimica - racconta Elena Buratti - sono scesa per una pausa e ho visto la scena della prima torre che crollava su se stessa come carta”. “Stavo studiando anche io per un esame, mi sembra Politica economica” dice Giulia Pizzino. Guido Aldrovandi tornava dall'esame di storia moderna all'Università: “Rientro in casa contento di averlo passato e rimango senza parole”. Laura Stabile stava ancora studiando: “Mi ha chiamato mia mamma e ci siamo messi tutti davanti al televisore. Ho immediatamente chiamato al telefono Maurizio Fergonzi e abbiamo commentato quello che succedeva, increduli. Nella disgrazia ricordo un particolare :io ero sintonizzata su canale 5, lui su rai 1 e la trasmissione non era sincronizzata, quindi uno dei due ha visto cadere la torre e l'altro diceva che era ancora in piedi”.
Supermercati fermi
Persino nei supermercati la gente si fermò: “Ero al supermercato e la musica si è bloccata per dare la terribile notizia “ racconta Fabiola Capuozzo. E lo conferma Antonella Vallarin: “Ero al supermercato. Siamo rimasti tutti immobil, tutti ad ascoltare quella tragedia al posto della musica”.
In vacanza
Alcuni erano in vacanza. Come Barbara Cellari, a Cuba: “Ho acceso la tv poco dopo le 10 del mattino e all’inizio ho pensato fosse un film. Poi l’incredulità, tanto dolore, tanto terrore negli occhi di chi era proprio lì”. “Ero in bicicletta sul Penice - racconta Salvatore Ardire - ero stato solo pochi mesi prima sulle torri gemelle, penso di aver fatto gli ultimi 40-50 minuti prima di arrivare a casa al telefono con mio fratello: è lui che mi ha detto che anche la seconda torre era crollata. Sono stato tante volte sulle torri e tante volte dopo a Ground zero, ancora ora mi viene la pelle d’oca pensando a tutti quelli che ci lavoravano dentro”. Paola Terrevazzi racconta: “Noi eravamo appena tornati dalla montagna. I bambini erano rimasti dalla nonna ma eravamo andati a prenderli perché il giorno dopo iniziavano scuola e asilo. Io facevo avanti e indietro per sistemare le cose che avevo portato a casa quando mio marito ha acceso la TV per far vedere un po' di cartoni ai bambini. Gli ho chiesto che film fosse pensavo fosse uno di quei film catastrofici”. E Monica Prazzoli ricorda: “Ero in spiaggia a Finale Ligure ero in maternità ricordo della signora che urlava: sono cadute le torri, sono cadute le torri tutta la spiaggia è ammutolita siamo corsi a casa e dalla televisione di un bar abbiamo assistito alla tragedia, era l'apocalisse”.
Patrizia Torchia, invece, era all'Oratorio con i bambini: “Mi e caduto il mondo addosso”, racconta. “Le immagini di quel giorno – dice Laura Sacchi - sono impresse nella mia testa ma ancor di più sono quei bambini dalla parte opposta del mondo che, inquadrati dalla loro televisione, alzavano le braccia e con le dita della mano formavano una V in segno di Vittoria”.
Al lavoro
“Ero in giardino a metterre i tutori ai crisantemi – racconta Angela Pan Montobbio - mi ha chiamato a gran voce la mia vicina di casa”. Tiziano Malpi era invece di turno in fabbrica: “Facevo il turno del pomeriggio quando ho appreso la notizia: povera gente a distanza di 20 Anni ancora adesso mI fa un certo effetto”. Barbara Dall'Olio era in ufficio a Milano: “Prendere la metro per rientrare a casa è stato tremendo:era quasi vuota, tutti avevamo paura di essere in guerra”. “Ero al lavoro quando alcuno colleghi, che per lavoro stavano monitorando i tg, hanno dato la notizia - dice Anna Teresa Vantin - Siamo tutti corsi a vedere, increduli e attoniti.Io per esempio, ho subito detto: "è un fotomontaggio" tanto mi sembrava assurdo”. Incredula anche Elisa Dalmiani: “Al lavoro dietro al banco del bar, pensavo di vedere la pubblicità di un film tipo dove il mondo finisce,invece il mio titolare si è messo le mani in testa”.
Francesca Romana Priori lavorava nelle telecomunicazioni: “Ero a lavoro in Wind: in un attimo il livello di attenzione era al 100% e si cercava di supportare, dove possibile le coperture radio”. “Per la prima volta ho sperimentato i siti dei giornali che andavano offline per il troppo traffico” ricorda Marco Mainetti.