BELLUNO. Sospiro di sollievo per Ferragosto: tempo in prevalenza soleggiato, semmai qualche nuvola nel pomeriggio. Queste le previsioni del Centro Meteo Arpav di Arabba.
Dopo tanti giorni di temporali, finalmente la stabilità. Ma quanto durerà? E, in ogni caso, attenzione: il tempo invita ad uscire, a salire in alta montagna, ma c’è un motivo in più per informarsi sulla sicurezza dei sentieri.
Thierry Robert-Luciani, uno dei previsori di Arabba, approfittando di qualche giorno di ferie sta saltando da un sentiero all’altro e ne trova parecchi di impercorribili, perché danneggiati gravemente dal recente maltempo, che ha acuito le ferite di Vaia non ancora ricucite.
Ma andiamo con ordine. L’ultimo bollettino Arpav mette in conto per oggi 11 agosto cielo in prevalenza sereno, con annuvolamenti leggeri sulle zone alpine e prealpine. Domani 12, generalmente stabile. Venerdì 13, invece, poco nuvoloso al mattino e più coperto nel pomeriggio. Sabato 14 qualche annuvolamento nelle ore centrali della giornata e a seguire possibili rovesci. Domenica 15 ancora stabile.
«Quindi», afferma Robert-Luciani, «un Ferragosto rassicurante. Oggi sarà una bella giornata estiva, nonostante qualche nuvolosità. Le temperature saranno ancora alte, con lo zero termico sopra i 4.000 metri».
E domani? «Sarà un’altra gran bella giornata. Venerdì, invece, avremo un piccolo cedimento in quota e con questo gran caldo non mancherà probabilmente qualche disturbo temporalesco». Per sabato cosa dobbiamo attenderci? «Sembra che l’alta pressione riprenda». E Ferragosto? «Immagino una bella giornata».
Come temperatura – secondo Luciani – in questi giorni resteremo su valori superiori alle medie stagionali. E cosa si può dire per dopo Ferragosto? «Mi rifiuto di fare previsioni», ci risponde Luciani. «È impossibile perché cambiano i modelli e quello che si legge sulle app dei cellulari è fake-meteo. Questo perché la nostra potenzialità, in termini tecnologici e di studi, ad oggi non può andare oltre i cinque giorni di previsione nei migliori casi».
Luciani, andando per sentieri in questi giorni, ha purtroppo riscontrato che «tante ferite di Vaia non sono state riassorbite e, anzi, in alcuni casi le piaghe si sono riaperte dopo il recente maltempo. Le piogge temporalesche hanno degli effetti micidiali e il resto dei danni lo fanno gli scaricamenti. Ci sono dei sentieri ancora interrotti dagli alberi caduti con Vaia e questo è molto grave. Sono visibili, inoltre, altre piante molto fragili, scosse tre anni fa dalle raffiche di vento e che potrebbero cadere con una prossima emergenza».
«Se l’alta montagna rimane in questo stato», sottolinea Robert-Luciani, «alla prossima pioggia saremo tutti a piangere. Io spero che nei prossimi anni la natura ci lasci in pace ma ho qualche dubbio su questo».
«Penso ai prossimi mesi», continua il meteorologo. «Dopo tanto caldo, infatti, avremo i primi flussi di aria fredda dall’Atlantico. Già oggi abbiamo sussulti a livello della corrente del Golfo e questo non fa presagire niente di buono. Abbiamo il bacino del Mediterraneo particolarmente caldo, con le acque che raggiungono la temperatura di 28-29 gradi e nello stesso tempo il Nord Atlantico, nel Nord della Francia, con le acque che hanno una temperatura di 13-14 gradi. Quando avremo contrasti termici molto rilevanti sulle Alpi, arriveranno temporali di una violenza inaudita, con piogge brevi ma molto intense e grandinate come non accade da anni. Perciò», conclude Luciani, «stiamo attenti e cerchiamo di curare il territorio».