CIVIDALE. Il giorno del dolore, del raccoglimento, dell’abbraccio alla famiglia della giovanissima Gaia Bordon: venerdì 13 agosto, alle 10, Cividale dirà addio al suo piccolo angelo, volato via all’improvviso e pianto ormai da giorni dall’intera città, ancora incredula di fronte a un dramma che ha il sapore e il peso dell’inaccettabile.
Difficile, anzi impossibile trovare parole capaci di infondere conforto in chi resta: lo ha detto lo stesso arciprete, monsignor Livio Carlino, che officerà in duomo il rito del commiato. L’unica arma che la comunità possiede per cercare di alleviare lo strazio dei genitori e degli altri familiari è quella della vicinanza, della presenza discreta ma autentica, concreta, a supporto di chi si trova ad affrontare la durissima prova di un distacco così brutale: lo hanno detto in tanti, dal giorno della disgrazia, e il concetto torna ad affiorare dai richiami alla scomparsa della ragazzina, inevitabilmente continui, perché la sua morte è stata un colpo durissimo per la collettività.
La partecipazione al lutto è enorme: le attestazioni di cordoglio si susseguono incessanti, riversandosi sui genitori che – pur decidendo di aprire a tutti la cerimonia funebre, nella consapevolezza dell’onda emotiva sollevata da Gaia e dell’affetto che la circondava – hanno chiesto sommessamente discrezione e silenzio, perché il dolore è talmente forte da non rendere possibili le relazioni con la folla, richiedendo al contrario uno spazio intimo.