ROMA. I sindacati della scuola non firmano il protocollo sulla sicurezza in vista dell'avvio dell'anno scolastico. Niente di fatto, dunque, nel corso dell’incontro che si è tenuto giovedì 12 agosto al ministero dell’istruzione. L’obiettivo è quello di arrivare a un accordo entro la fine del mese, ma ci sono alcune criticità da sbrogliare. Prima tra tutte la questione Green pass obbligatorio per i docenti, su cui i sindacati della scuola non sono d’accordo. Poi c’è il nodo controlli. A chi spetteranno? I sindacati chiedono anche chiarezza sui tamponi a cui dovrà sottoporsi il personale che non intende vaccinarsi. Qui alcune sigle ritengono utile la previsione di una quota di test gratuiti.
Tutto è dunque rinviato a dopo Ferragosto, quando sarà affrontata anche la questione legata al distanziamento e a tutte quelle norme di sicurezza che dovranno essere applicate durante il prossimo anno scolastico. Ricordiamo che secondo Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Anief, compatti nei giorni scorsi nel siglare un documento condiviso, il governo ha deciso da solo le modalità per far ricominciare la scuola in presenza. Il riferimento è all’obbligo del Green pass per i docenti. "In una categoria già vaccinata al 90 per cento – hanno detto i sindacati - il provvedimento sta creando tensioni". Per questo chiedono che il governo si attivi per avviare un confronto che possa portare a decisioni condivise. lL ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, da parte sua, sul suo profilo Facebook ha sottolineato che "il green pass è uno strumento a tutela della salute di tutti, in particolare dei più fragili, non una misura punitiva. La vaccinazione è un elemento fondamentale per il rientro a scuola in sicurezza e in presenza".
