UDINE. «L’ho portato in ufficio per l’ultima volta. Vi chiedo di ricordarlo come uomo, non solo come professionista». Con un filo di voce Orietta, accanto al feretro del marito, Enrico Razzini, si è rivolta ai collaboratori di Autovie Venete, scesi dagli uffici per salutare un’ultima volta il direttore dell’area tecnica. «Ciao Enrico, ciao direttore».
Un grido si è alzato tra i presenti prima di un lungo applauso. Grande la commozione a Palmanova, fuori dalla sede di Autovie Venete, dove il carro funebre con la salma di Razzini, morto per un malore improvviso domenica a 66 anni, ha fatto tappa dopo il funerale celebrato in duomo, a Udine, e prima di raggiungere il suo paese di origine, Montodine, in provincia di Cremona.
«I mezzi di Autovie lo accompagneranno fino alla fine della tratta di nostra competenza, Mestre – rimarca il presidente della società, Maurizio Paniz –. Abbiamo perso un punto di riferimento, un esempio per tutto il personale, una persona dedita al lavoro non solo con il cuore ma anche con la mente». Particolarmente commosso il vicepresidente della Regione Fvg Riccardo Riccardi, che con Razzini intratteneva un rapporto di amicizia, al di là delle esperienze lavorative comuni in Autovie.
«Ho visto tanta partecipazione in questa giornata difficile, a dimostrazione di quello Enrico è stato nel corso della sua vita, una persona che ha saputo costruire nel tempo». Per l’assessore Graziano Pizzimenti, «è scomparso un professionista molto attento e un uomo straordinario, caratterizzato da grande umiltà e da una dote rara, quella di riuscire a mettere d’accordo le persone».
Una giornata di dolore cominciata alle 9 nella cattedrale di Udine, dove monsignor Luciano Nobile ha celebrato le esequie di Razzini insieme a monsignor Ottavio Belfio e a don Emilio Luppo, parroco di Montodine.
«Per me è un momento difficile – dice Nobile -, negli ultimi anni ho assistito alla crescita della fede di Enrico. Non vederlo in prima fila durante le messe sarà strano. A lui mi legava un sentimento di amicizia, affetto e profonda stima».
Tante le persone che sono intervenute in Duomo per l’ultimo saluto a Razzini, considerato il “padre” della Terza corsia sulla A4, stringendosi ai suoi parenti più stretti: i vertici di Autovie Venete, chi la società l’ha guidata come Maurizio Castagna e Giorgio Santuz, i parlamentari Renzo Tondo e Sandra Savino, gli ex senatori Ferruccio Saro e Giovanni Collino, i rappresentanti della polizia stradale, e tanti volti noti della politica cittadina e regionale. «Enrico – chiude Nobile - ha saputo prendersi delle responsabilità, con senso critico e senso del dovere. Ci mancherà profondamente».
