FERRARA. Seconda uscita stagionale in amichevole al “Paolo Mazza”, per la Spal. E, in assoluto, terzo test ferrarese. Dopo l’ampia vittoria (6-0, al Centro) sul Pontedera di serie C, quindi la sconfitta beffa (1-2 al 90’) con la Cremonese prossima rivale anche in serie B, ieri i biancazzurri hanno ospitato l’Adriese, compagine militante in D.
La partita finisce con una netta affermazione spallina, maturata nella ripresa ma si tratta di un test da prendere con le molle, e di fatto caratterizzato da due aspetti, se vogliamo: il caldo luciferino (ad incidere sulle performance, unitamente ad un terreno spelacchiato in più punti, gibboso, impresentabile) e - soprattutto - la presenza di Joe Tacopina, imminente nuovo patron biancazzurro.
Mister Clotet schiera una formazione “mista”, ricca di seconde linee e con elementi adattati (Tunjov terzino sinistro), come in parte era prevedibile. Chi inizialmente è fuori, giocherà sabato in Coppa a Benevento, oltre naturalmente a Seck e Colombo (e lo stesso Coccolo) ieri proposti dall’inizio.
Possesso palla della Spal, che però non trova sbocchi, al di là di qualche spunto di Seck a destra e dell’ottimo disimpegno di Colombo, abile sia a proteggere palla che a dialogare come a concludere (suo, al 12’, il primo tiro della gara, ad impegnare Rok in tuffo). L’Adriese si difende bene, con ordine, e non esita - quando possibile - a ripartire con una manovra pulita e spesso allargata sulle corsie.
La Spal va al piccolo trotto, senza ispirazione e fantasia, con lo stesso centrocampo monocorde e privo di passo della scorsa stagione: crediamo che non siano queste le caratteristiche che chiede Clotet. In definitiva, a dispetto dello score vergine, i migliori - quantomeno come vivacità e predisposizione - sembrano proprio Seck e Colombo sul fronte offensivo.
L’allenatore, a bordocampo, appare assai indispettito, si arrabbia, si agita, poi si accomoda su uno sgabellino: la Spal non lo soddisfa, e lui si alza di scatto e “caccia” tre micidiali urlacci consecutivi... Ci si desta dalla noia quando al 34’ il portiere spallino Seculin deve volare per deviare la punizione con cui l’adriese Boccalari minaccia i biancazzurri. Allo scadere di un brutto primo tempo Colombo libera ottimamente Seck alla conclusione, ma il sinistro a giro da ottima posizione risulta alto. Tutti al riposo sullo 0-0.
Nella ripresa la musica cambia radicalmente. Clotet cambia l’intera squadra (ad eccezione di Peda) e la Spal guadagna verve, rapidità, verticalità, pericolosità. Manovra ficcante, incisiva, al netto di un paio di sbilanciamenti a favorire il contropiede ospite. Ma, insomma, è tutto un altro vedere. I gol arrivano in rapida successione, con Ellertsson ispirato da Latte Lath, con lo stesso elettrico ivoriano e con Viviani che realizza la cosiddetta rete olimpica - come la chiamano i brasiliani -,cioè direttamente da angolo. Nel finale, poi, arriva anche il bis di Latte Lath.
In definitiva, un buon allenamento, con indicazioni ben precise, sia in negativo che in positivo, da tenere presenti in vista di Benevento e soprattutto in prospettiva. La Spal è ancora un cantiere, ma con gli uomini giusti (compresi quelli già presenti, ovviamente) l’idea è che possa mettere in pratica il calcio di Pep Clotet. Serve pazienza, alla luce di tutti i fattori di questa estate. Per fortuna sabato non sarà già campionato. Ma non manca molto...
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