La responsabile del Viminale ha incontrato il direttore de La Stampa Massimo Giannini nella rubrica "30 Minuti al Massimo". Sulla Tav: «L’opera va avanti»
«Siamo a Torino per fare un punto della situazione sulle manifestazioni che si svolgono vicino al cantiere della Tav, dove sono stati feriti dei poliziotti. Ho sentito il dovere di essere qui per ringraziare gli agenti che fanno capire che lo Stato c’è». Lo ha detto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, intervistata dal direttore de La Stampa Massimo Giannini nella rubrica "30 Minuti al Massimo", dopo aver partecipato in prefettura alla riunione del Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza pubblica: «La Tav – ha detto il ministro – è un’opera che va avanti da anni e le manifestaizoni non sono mai mancate. Certamente le manifestazioni sono fonte di preoccupazione ma l’importante è avere la fermezza e la moderazione nell’approccio da parte delle forze di polizia: i lavori non si fermano».
Green Pass
Poi il ministro è intervenuto sul tema caldo di queste settimane, il Green Pass e le numerose manifestazioni dei contrari all’utilizzo del certificato vaccinale: «In questo periodo abbiamo a che fare con manifestazioni quasi tutti i giorni, alcune sono anche di una certa violenza. Il programma vaccinale va avanti quindi in questo momento la certezza è che le cose vanno meglio. Bisogna comprendere che vaccinarsi e utile per se stessi e per gli altri». Le manifestazioni contro Green Pass? «I ristoratori devono chiedere il green pass ma non i documenti. Noi daremo un supporto dove necessario, come forze di polizia. Noi faremo dei controlli a campione a supporto di quelli che faranno gli esercenti. A breve uscirà una circolare dove spiegheremo che gli esercizi pubblici non sono tenuti a chiedere il documento ai clienti. I ristoratori non siano poliziotti, non è il loro compito. Le forze di polizia hanno compito di controllo del territorio e potranno dare un supporto. Ma non c’è nessuna minaccia alla democrazia, la salute pubblica ha la priorità».
«Garantire la scuola in presenza»
«Dobbiamo garantire la scuola in presenza perchè abbiamo il dovere di tutelare psicologiamente i nostri ragazzi. L’obbligo per gli insegnanti? Sarà un’ulteriore tutela per i ragazzi che vanno a scuola. Stiamo lavorando con i tavoli dei prefetti per quanto riguarda i trasporti, il ministro Bianchi segue la vicenda con attenzione. Siamo fiduciosi perchè rispetto a un anno e mezzo fa abbiamo fatto tanta strada. Sfido chiunque ad affrontre una situazione simile, noi abbiamo provato a fare il meglio».
Lavoro
Sulla possibilità dei vaccini obbligatori in azienda: «Dovrebbe dipendere dalla libertà individuale, il governo valuterà quello che è meglio fare». Autunno caldo in vista dei licenziamenti? «Il rischio è ridimensionato, il ministro Orlando sta facendo di tutto per evitare scontri sociali. E poi l’economia sta andando bene, anche il Pil è in risalita. Sono tutti segnali positivi per il Paese che dovrebbero disinnescare bombe sociali».
Migranti
«Il problema dell’immigrazione è problema complesso che ricihiede interventi a livello europeo. Occorre molta determinazione e senso di responsabilità nell’affrontare certe situazioni». I numeri degli sbarchi sono aumentati – oltre 30 mila arrivi fra luglio e agosto – ma secondo Lamorgese non c’è nessuna invasione. «Ci sono situazioni delicate, è vero. Ma per combattere l’immigrazione non servono blocchi navali, quelli sono atti di guerra. Stiamo seguendo la linea dei corridoi umanitari». Riguardo le critiche avanzate dal leader della Lega: «Salvini evidentemente non ha ben chiare quelle che sono le difficoltà che stiamo vivendo quotidianamente, ma se ci sono iniziative che non abbiamo adottato e lui ci può suggerire per bloccare gli arrivi via mare io li raccolgo volentieri».
Lo Ius soli
«Quando vediamo questi ragazzi delle Olimpiadi che hanno onorato il nostro Paese viene da pensare che le parole di Malagò – il presidente del Coni che ha invocato lo ius soli sportivo – abbiano un senso. La politica dovrà fare i suoi riscontri e spero che si arrivi ad una sintesi. Questi ragazzi devono sentirsi parte integrante della società».