MODENA. «Non scappate via: noi siamo aperti». In via dei Servi il cantiere continua a smuovere altro oltre alla pavimentazione e ai tubi da collegare nel sottosuolo. I residenti rimbrottano, gli esercenti sbottano. «Ancora grazie Comune di Modena e grazie sindaco e grazie assessore Bosi», scrive sui social il 19 giugno la Taverna dei Servi.
Basta proseguire con la lettura per accorgersi come l’elogio sia quantomeno ironico: «Anche stasera abbiamo già avuto quattro disdette di tavoli che prenotano e poi ci ripensano perché dicono che dentro c’è il covid».
Il messaggio di due giorni fa non è dissimile: «Oggi mercoledì 23 siamo ancora ridotti così», la didascalia alle foto del cantiere. Il titolare Lorenzo Migliorini afferma il desiderio di non mollare, nonostante tutto. «È una storia infinita - assicura Migliorini - I clienti chiamano e la maggior parte domanda di stare fuori. Dicono che fuori non ci sia il Covid mentre dentro sì. Così stiamo perdendo molte prenotazioni. Mercoledì c’erano quattro persone anziane. All’inizio erano titubanti, poi sono entrate e hanno apprezzato. Non tutti però vogliono prendersi la briga di provare ed entrare. La nostra speranza è che finiscano i lavori entro fine giugno».
Il termine dei lavori appare però incerto. «Con il Comune si parla di fine giugno - aggiunge il titolare - mentre gli operai garantiscono si andrà alla prima o alla seconda settimana di luglio: ognuno dà la sua versione».
Migliorini risale dunque alla partenza dei lavori, incrociatisi con la ripartenza dopo le colorazioni più accese. «Noi avremmo potuto riaprire da metà aprile - ricorda il titolare - mentre i lavori sarebbero dovuti partire il 7 aprile, ma sono partiti il 12. In realtà, prima del 19 gli operai non si sono mai visti lavorare. Il cantiere sarebbe stato da gestire in modo diverso: gli operai smettono alle 17 tutti i giorni e al sabato non lavorano. Magari con più squadre e lavorando con un ritmo diverso avrebbero fatto prima. Per fortuna che non sta piovendo».
Piovono lamentele dirette anche verso chi sfreccia con i monopattini e le bici sui marciapiedi. «Avevo messo due cartelli con scritto: “Attenzione! Portare la bicicletta a mano. Uscita persone dal ristorante” ma li hanno tolti - spiega Migliorini - Biciclette e monopattini passano a sessanta centimetri da noi. L’ho fatto presente al sindaco Gian Carlo Muzzarelli nell’ultima riunione con i commercianti, ma ancora non ho visto nessuno controllare».
Le risposte sono attese anche per gli aiuti economici. «Dal Comune ci hanno detto che ci sarebbero venuti incontro in qualche modo - conclude Migliorini - ma non hanno saputo dirci come, quando e con quanto. Potrebbero dirci che ci daranno un rimborso per esempio tra tre o quattro mesi. Non importa quando, basta lo dicano in modo chiaro». —
G.F.
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