GORIZIA. Sono passati quasi due mesi da quel pomeriggio che doveva essere solo di svago e di divertimento, e che invece si era trasformato in una spiacevolissima e dolorosa disavventura per una bimba di 18 mesi, ma ai Giardini pubblici di corso Verdi il tempo sembra essersi fermato a quelle ore. La giostra situata nella zona del parco quasi all’angolo tra via Dante Alighieri e via Cadorna è ancora sotto sequestro, inaccessibile e inutilizzabile tutta imbrigliata nelle fettucce bianche e rosse sistemate subito dopo l’incidente. Mentre stava giocando la bimba era caduta in prossimità della giostra, e per il colmo della sfortuna la sua manina era finita nella stretta fessura tra il basamento mobile dell’attrazione e il terreno, con la conseguente amputazione parziale della falangetta di un dito. Un enorme spavento per la piccola, che dopo le cure in ospedale si è comunque ripresa in pochi giorni, e un atto necessario allora la chiusura della giostra, per permettere lo svolgimento delle indagini sull’accaduto e per evitare che altri bambini potessero usarla prima di capire se effettivamente la struttura è sicura, e nell’incidente ha inciso solo la cattiva sorte, o se qualcosa da migliorare e cambiare c’è.
Risposte che non ci sono ancora, visto che – come conferma l’assessore comunale al Patrimonio e al Verde pubblico Francesco Del Sordi – la Procura non ha ancora disposto il dissequestro, né ha comunicato o chiesto nulla all’amministrazione comunale. Anche il colpo d’occhio, come detto, è rimasto quello di quel pomeriggio del 21 aprile scorso, solo con i colori un po’ stinti e con le foglie secche e lo sporco a ricoprire il tutto. Il nastro bianco e rosso continua a circondare la giostra, e su di esso c’è, ormai ingiallito, il cartello che riposta l’avviso di “Area sottoposta a sequestro penale”. Così dovranno attendere, per poter tornare a giocare, anche i bambini con disabilità che in quell’attrazione vedevano un piacevole luogo d’incontro con i loro amici. Già, perché quella giostra è una di quelle di tipo “inclusivo”, attrezzata per far salire anche i bimbi in carrozzina e inaugurata due anni fa grazie alla collaborazione tra Comune e Unione italiana lotta alla distrofia muscolare.