Cittadini in piazzetta Canova collegati con la commissione municipale. Nel quartiere arriveranno murales di protesta
MESTRE. Commissari della Municipalità di Mestre Carpenedo riuniti in streaming e cittadini mobilitati per seguire la discussione con un maxischermo improvvisato in piazzetta Canova, “cuore” della protesta di viale San Marco contro l’accordo di pianificazione fra il Comune di Venezia e la ditta Genuine srl per la riqualificazione dell’area dell’Ex Campo di calcio della Real San Marco e la variante numero 79 al Piano degli interventi.
Sono già state protocollate 1.200 firme contro la mega torre in viale San Marco, alta 70 metri, con una ottantina di alloggi di lusso, che è contestata dai cittadini anche per la previsione di realizzare un centro commerciale di 4.500 metri quadrati su un’area che verrebbe solo parzialmente bonificata. Ieri era la terza commissione di Municipalità dedicata a questa contestata delibera.
Non tutti i componenti del comitato sono stati ammessi ad intervenire in commissione, negando la possibilità a quanti avevano già parlato nelle precedenti sedute. Alla fine hanno portato la voce del comitato sei tra uomini e donne, tra cui l’ex presidente del consiglio di quartiere, GianPiero Francescon, che ha evidenziato gli aspetti che allarmano i cittadini: in particolare il grande cono d’ombra prodotto dalla torre su caseggiati e l’asilo Trilli e l’aumento del traffico.
Il presidente Raffaele Pasqualetto ha voluto fare chiarezza sul dialogo con la cittadinanza: «Noi abbiamo seguito una procedura: nella prima commissione c’ è stata la spiegazione tecnica; dalla seconda la valutazione delle bonifiche e poi la parola è andata ai cittadini. Ci sono state sul tema un paio di commissioni consiliari. E io ho dato udienza ad una quindicina di cittadini che hanno chiesto documentazioni e delucidazioni. Io non ho ricevuto inviti scritti per partecipare ad incontri o richieste di risposte scritte per cui mi sarei attivato», ha detto. Francescon e gli altri cittadini hanno presentato una raffica di domande.
«Abbiamo a dieci minuti sei supermercati, altri 5 poco più in là. Abbiamo bisogno di nuovi centri commerciali? No, è una nefandezza. E noi chiediamo invece alla Municipalità di collaborare ad una progettazione che sia partecipata. Partiremo a giorni con un progetto di murales lungo tutto il quartiere per dare voce ai cittadini». Anche l’ex consigliere comunale Davide Scano, M5s, chiede al centrodestra di esporsi. «Ci doveva essere un sopralluogo, che fine ha fatto? Tutti i contributi di concertazione che fine hanno fatto? E chi tutela i piccoli commercianti?».
Alla fine le domande sono più di 21e contengono una raffica di critiche. «Il verde va salvato, è la nostra resistenza in un quartiere modello», dice una cittadina. Dalla piazzetta il signor Casagrande lancia l’allarme sulle vibrazioni sulle corti. Nel raggio di 200 metri ci sono tre scuole. Anna Ballarin del Pd chiede che il Comune e la Municipalità organizzino una assemblea pubblica con i cittadini e l’ex presidente Conte ricorda che il quartiere non chiede una torre di simili altezze. Il delegato Franco Sambo, della maggioranza, ricorda che la bonifica del quartiere vale milioni di euro e l’investimento privato da 20 milioni può consentire di creare spazi pubblici utili. «Se lavoriamo assieme avremo un quartiere migliore». Bolzan smentisce l’ipotesi di un albergo. Lunedì il voto in consiglio municipale.