La prefettura di Pistoia: i richiedenti asilo saranno suddivisi in tutta la provincia in proporzione al numero degli abitanti
PISTOIA. In futuro, ogni centro di accoglienza potrà ospitare un massimo di venti migranti, che però dovranno essere ripartiti fra tutti i comuni della provincia, in proporzione al numero di abitanti. E per questo, i prossimi bandi per l’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale dovranno escludere i territori comunali che hanno già raggiunto il limite previsto. Insomma, tutti dovranno fare la loro parte.
Queste le principali novità del progetto che il prefetto di Pistoia Gerlando Iorio ha proposto al Consiglio territoriale dell’immigrazione. Progetto che ha suscitato una generale condivisione fra i sindaci pistoiesi e che ha come obiettivo l’accoglienza diffusa sull’intero territorio provinciale dei migranti.
«Le linee guida approvate dal Consiglio territoriale dell’immigrazione – si spiega dal palazzo del governo – valorizzano il principio di proporzionalità, di diffusione territoriale e di solidarietà, prevedendo, sulla base di criteri predeterminati che tengono conto della popolazione complessiva di ciascun comune, limiti massimi di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale ospitabili su ciascun territorio comunale, così da favorire non solo una ripartizione ponderata delle presenze ma anche iniziative di integrazione realmente sostenibili per la popolazione residente».
Come accennato, anche i singoli centri di accoglienza, per soddisfare il criterio dell’esigenza di integrazione, dovranno avere un numero limitato di ospiti, non superiore a venti.
Come conseguenza diretta del criterio della diffusione territoriale, i bandi che saranno prossimamente indetti dalla prefettura per l’assegnazione dei migranti ai vari centri di accoglienza che si proporranno prevederanno un numero complessivo di posti per tutta la provincia inferiore rispetto ai bandi precedenti. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una carenza di partecipazione alle varie gare, per cui, attualmente, il numero di migranti ospitati della nostra provincia (tra l’altro, in soli 12 comuni) si aggira attorno ai 250. L’ultimo bando da prendere come punto di riferimento per quelli che verranno indetti a breve è quello del marzo 2017, in cui era prevista una disponibilità di 1.284 posti. Oggi le esigenze sono diminuite di molto e la prefettura, anche per garantire un’accoglienza e una convivenza sostenibili, prevede la necessità di circa un terzo di quei posti, da ripartire, come detto, fra tutti i comuni.
«Ai Comuni – spiega la prefettura – è richiesto di collaborare attivamente con le associazioni del terzo settore e con le organizzazioni e i soggetti aventi finalità sociali (aggiudicatari della gara curata dalla prefettura) per reperire le unità abitative necessarie alla copertura dei posti, in funzione dei suddetti criteri di ripartizione».
Gli enti locali, inoltre, potranno attivare una rete di volontari e di cittadini al fine di facilitare i percorsi di autonomia – anche lavorativa – e di inserimento nel tessuto sociale dei richiedenti asilo. E potranno promuovere attività e iniziative finalizzate a favorire momenti di incontro e di scambio con i migranti, e anche ogni altro tipo di iniziativa che possa incrementare l’impiego dei richiedenti protezione internazionale (su base volontaria), in attività di utilità sociale in favore della collettività.
«La prefettura – si sottolinea infine dal palazzo del governo di via Pertini – svolge il ruolo di stazione appaltante per i servizi di accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale, sulla base delle disponibilità individuate per ogni singolo Comune ai fini dell’assegnazione dei servizi di gestione delle strutture di accoglienza, tenendo conto del principio di diffusione territoriale». —
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