UDINE. I genitori degli alunni della scuola elementare Boschetti Alberti lamentano una scadente e inadeguata qualità del servizio di refezione, tanto da organizzare uno sciopero della mensa. Venerdì mattina, 28 maggio, più di 200 bambini, per pranzo, porteranno un panino da casa. Secca la risposta dell’assessore all’Istruzione, Elisa Asia Battaglia: «Comprendiamo questi genitori, ma non so cosa vogliano ottenere facendo così: non fanno l’interesse dei loro figli».
L’iniziativa - ribattezzata “panino day” - è stata organizzata dalla rappresentante mensa della scuola, Yasmine Damiano, insieme alle famiglie degli alunni del plesso dopo aver sottoposto un questionario di gradimento per la valutazione del servizio. «La maggior parte si è espressa negativamente – riporta –. I piatti sono tristi: senza colore e senza sapore e l’acqua corre nel piatto; qualità e quantità sono pessime, per questo ci lamentiamo. Il Comune ci sollecita a pagare un servizio di cui i bambini non usufruiscono perché il cibo non viene consumato e va a finire nell’immondizia».
«Abbiamo fatto diverse riunioni, ma il Comune ha sempre messo da parte le nostre considerazioni – continua Damiano –. La dietologa dell’azienda sanitaria ha letto le nostre proposte per il cambio menù redigendone uno nuovo, ma ci continuano a essere visibili problematiche a partire dai cambi pasto senza segnalazioni, scambi porzioni di diete speciali; insetti, capelli e pezzi di plastica nelle pietanze; alimenti deteriorati; per non parlare delle porzioni al di sotto delle grammature».
«Gli uffici monitorano la situazione costantemente e non hanno ricevuto segnalazioni di rinvenimenti nelle pietanze soltanto una, negli scorsi giorni, rispetto all’appetibilità di un piatto di gnocchi – osserva invece Battaglia –. La questione delle diete speciali è stata risolta già lo scorso anno, evitando ogni pericolo per la salute dei bambini».
L’assessore tiene a precisare che le verifiche del servizio vengono svolte con cadenza regolare e sopralluoghi: i numerosi controlli effettuati dalle autorità competenti (Nas, Asl e un tecnologo alimentare) hanno certificato sicurezza alimentare e corretta grammatura dei cibi: «Spesso viene contestata la grandezza delle porzioni: visivamente risulteranno piccole, ma corrispondono al peso corretto; ma ricordiamo che l’obiettivo è dare un pasto adeguato, bilanciato e sano. Abbiamo consentito alla commissione mense di entrare a scuola e verificare, cosa che altri comuni hanno sospeso. Chiediamo da parte loro correttezza non polemiche pretestuose – conclude –. Il servizio può essere migliorato: il Comune continuerà a sollecitare la ditta, ma allo stato dei fatti non ci sono i presupposti per la revoca del contratto, decisione avallata dall’ufficio legale e dagli uffici competenti. Da settembre speriamo di riutilizzare i refettori, ripristinando le condizione pre-Covid, e di abbandonare le vaschette termosigillate. Questo aiuterà ad aumentare la qualità percepita dai bambini».
