UDINE. Il Friuli Venezia Giulia si avvicina, a piccoli ma continui passi, verso l’immunità di gregge per chi ha più di 70 anni, ma ha la necessità di recuperare terreno nei confronti delle fasce d’età più giovani.
A partire dai 60enni, certamente, ma anche i 50enni non eccellono quanto a prenotazioni per il vaccino e il rischio concreto è che pure i 40enni – ieri a mezzogiorno avevano riservato il loro appuntamento appena 3 mila in più rispetto ai 27 mila dell’esordio di lunedì – non partecipino come ci si sarebbe aspettato.
Partiamo, in ogni caso, dalle notizie più positive e che riguardano, come detto, coloro che hanno più di 70anni. Stando ai dati aggiornati a ieri mattina, infatti, in Friuli Venezia Giulia, dopo il ricalcolo dell’Istat sulle cifre al 1° gennaio, risiedono 245 mila 917 over 70.
Di questi 194 mila 70, cioè il 79%, hanno aderito alla campagna vaccinale con la prima dose che, ormai, è stata somministrata al 94,2% di loro, quindi a 182 mila 811 cittadini. Il dato scorporato, inoltre, spiega che con la prima iniezione è stata raggiunta la totalità di chi ha più di 80 e 90 anni – oltre 84 mila persone – e l’88,6% – più di 97 mila – dei 70enni che si sono prenotati oppure sono stati raggiunti a domicilio dalle Aziende sanitarie.
«In Friuli Venezia Giulia – conferma Riccardi – al momento abbiamo registrato, complessivamente, 530 mila adesioni alla campagna vaccinale. Sono state effettuate 390 mila prime dosi e 183 mila richiami con una copertura complessiva, se teniamo conto della platea vaccinabile e cioè soltanto di chi ha più di 16 anni, del 37%.
All’interno delle singole fasce d’età, poi, stiamo sostanzialmente centrando il target per l’immunità di chi ha oltre 70 anni, mentre abbiamo la necessità di lavorare su chi è più giovane, a partire dai 60enni dove dobbiamo recuperare una decina di punti percentuali di gap».
I numeri, d’altronde, paiono dare ragione all’assessore se pensiamo che su una platea di 156 mila 447 60enni al momento risultano essersi prenotati 105 mila 107, per cui il 67%, con 70 mila prime dose somministrate. Fanno peggio, tuttavia, i 50enni con 112 mila 571 prenotazioni su 197 mila 534 aventi diritto e 62 mila 812 prime dosi.
Certo, qualche miglioramento si nota anche in questo senso se pensiamo che, sempre ieri a mezzogiorno, si sono registrate 2 mila nuove prenotazioni nella fascia 50-79 anni – di cui fisiologicamente la stragrande maggioranza fa riferimento a 60enni e 50enni –, ma non è ancora abbastanza e proprio per questo la Regione, lunedì, ha aperto le agende anche ai 40enni da cui si aspetta uno scatto maggiore di quello attuale. «In questi giorni ci è stato comunicato un ritardo delle consegne di Moderna – ha concluso Riccardi – e ogni settimana chiudiamo il programma con una riserva di magazzino che non supera il 10% delle dosi a disposizione.
Mediamente viaggiamo tra le 70 e le 75 mila somministrazioni a settimana e questo significa che nel giro di un mese saremo in grado di farne almeno 280 mila. Mettiamo che la metà siano richiami, vuol dire comunque che possiamo superare il mezzo milione di cittadini del Friuli Venezia Giulia coperti con almeno una dose entro quattro settimane. Non mi pare poco e per questo sono convinto, adesioni e consegne dei vaccini permettendo, che giugno, prima ancora di luglio, possa essere il mese della svolta definitiva per un alto livello di copertura della popolazione».