TRIESTE Attrarre in Friuli Venezia Giulia giovani specializzati e altamente formati dal resto d’Italia e trattenere i propri. È l’obiettivo che la giunta Fedriga persegue con la legge sui Talenti, approvata ieri in Consiglio regionale. L’assessore Alessia Rosolen punta su bonus fino a 6.500 euro, che finiranno nelle tasche degli under 35 e non nelle casse delle imprese che li assumono, per le quali sono previsti comunque incentivi all’adozione di misure di welfare aziendale per sostenere le famiglie.
Il target sono i giovani dotati di alte competenze e specializzazioni. «Vogliamo promuovere – dice Rosolen – la competitività e l’attrattività del tessuto economico regionale, promuovendo azioni finalizzate a valorizzare la professionalità di soggetti non superiori ai 35 anni, in possesso di una laurea magistrale in discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche», ma anche di master, dottorati e diplomi di specializzazione, in questo secondo caso a prescindere dalla disciplina.
Servono figure capaci di apportare nuove competenze, alla luce della transizione che la pandemia e le risorse del Recovery Plan imporranno al tessuto produttivo e dei servizi. Ma nel caso del Fvg si tratta anche di covare una generazione di giovani adulti, che possano rimanere o decidere di stabilirsi nel territorio con l’età media più alta d’Italia, alle prese da anni con una grave crisi demografica. Le misure sono rivolte dunque a chi risiede in Fvg, ma soprattutto a chi potrebbe essere incentivato a trasferirsi qui per la prima volta o rientrarvi grazie a condizioni di favore.
Il provvedimento si basa sulla concessione di un bonus da 2 mila euro agli under 35 che, in possesso di lauree tecniche o titoli superiori, siano assunti in Fvg da una realtà pubblica o privata con un contratto di lavoro subordinato, full time e a tempo indeterminato. L’una tantum sarà erogata solo a chi avrà stabile residenza in Fvg e aumenterà di altri 1.500 euro qualora il beneficiario arrivi da altre zone d’Italia. Nel caso dei nuovi residenti, la norma prevede un’ulteriore iniezione: 1.500 euro per chi porta con sé almeno un figlio minore e altri 1.500 qualora la scelta sia di trasferirsi in un comune montano. Le cifre saranno coperte grazie a una dotazione di un milione e mezzo in tre anni.
Per fare qualche esempio, un giovane ingegnere veneto arrivato da solo a lavorare a Trieste, potrebbe contare su 3.500 euro. Se invece si trattasse di un medico specializzato, stabilitosi a Gorizia con la famiglia, l’assegno salirebbe a 5 mila euro, che diventerebbero 6.500 se la destinazione fosse un centro montano. Nel caso di un under 35 già residente in Fvg, il contributo si fermerebbe a duemila euro.
La legge prevede inoltre che gli sportelli informativi regionali si mettano a disposizione dei professionisti per informarli sulle politiche per la casa e che, per i beneficiari, il sostegno economico dato per il pagamento delle rette dell’asilo nido sia pieno già dopo 12 mesi di residenza e non dopo i 5 anni attualmente previsti. La norma vuole incentivare anche le aziende, che riceveranno fino a 5 mila euro per dotarsi di un piano di welfare.
Per il relatore di maggioranza Giuseppe Sibau «l’amministrazione regionale ha voluto dare un segnale a favore della permanenza, nel nostro territorio, dei cosiddetti talenti». Dall’opposizione la dem Chiara Da Giau chiede di «allargare le professionalità previste anche alle lauree triennali e ai diplomi di istituti tecnici superiori». Secondo il grillino Mauro Capozzella, «la norma è propagandistica e qualifica solo nei laureati in discipline scientifiche i virtuosi da attrarre».