SAN GIORGIO. Dieci persone e tra queste anche due sindacalisti sono finite a processo per aver scioperato alla Gls Entreprise di San Giorgio, senza averne dato preavviso, tre giorni prima, al questore di Mantova.
Inoltre devono rispondere del reato di violenza privata per aver impedito il transito dei veicoli in entrata e in uscita dallo stabilimento. I fatti sono avvenuti nei giorni che vanno dal 28 aprile al 2 maggio 2017. Ieri mattina la prima udienza davanti al giudice Arianna Busato, nel corso della quale sono stati sentiti diversi testimoni. E tra questi anche il dirigente della Gls che ha chiesto un risarcimento di trentamila euro. Il processo riprenderà, incredibile a dirsi, il 12 aprile del prossimo anno.
A finire sul banco degli imputati la sindacalista Laura Raffaelli, 50 anni, di Rodengo Saiano, in provincia di Brescia e Mohasan Abbas, 34 anni, di Travagliato in provincia di Brescia. Insieme ad altri otto autisti dipendenti della Gls, tutti di origine pakistana, sono accusati di violenza privata. In concorso tra loro e con altre persone che non sono state identificate, mettendosi davanti all’ingresso della Gls, lo hanno bloccato impedendo il passaggio degli automezzi sia in entrata che in uscita dallo stabilimento, costringendo altri autisti della ditta e delle società che hanno in appalto e in subappalto l’attività di carico e scarico e consegna (la You Log srl di Cologno Monzese e la Italgest scarl di Milano), ad interrompere la movimentazione delle merci. Con un’aggravante, che il fatto è stato commesso da più persone riunite.
I due sindacalisti devono rispondere anche di un altro reato, quello di aver promosso riunioni pubbliche senza averne dato preavviso, come già accennato, tre giorni prima al questore di Mantova e, in qualità di sindacalisti, d’aver organizzato uno sciopero al quale hanno partecipato 23 persone, bloccando l’ingresso all’azienda.
Le indagini, intraprese dal sostituto procuratore Giacomo Pestelli, sono state svolte dalla Digos di Mantova che ha identificato tutte le persone citate nel capo d’imputazione e finite a giudizio. Sono stati sentiti i funzionari della Digos e alcuni dipendenti, oltre ai sindacalisti.
Il processo è stato poi rinviato al 12 aprile del prossimo anno tra lo stupore di molti dei presenti.