Tom Dumoulin si sta preparando per tornare in gruppo. L’olandese ha comunicato che farà il suo rientro in occasione del Giro di Svizzera, in programma dal 6 al 13 giugno. Il suo obiettivo è quello di partecipare alle Olimpiadi di Tokyo 2021, in programma dal 23 luglio all’8 agosto. L’alfiere della Jumbo-Visma non ha ancora disputato corse in questo 2021, perché a gennaio aveva dichiarato di volersi prendere un periodo di pausa.
Il vincitore del Giro d’Italia 2017 ha raccontato la sua storia a Wielerflits e ha spiegato i motivi della decisione presa qualche mese fa: “Negli ultimi anni avevo progressivamente perso di vista quello che mi piaceva e quello che volevo. Sono successe talmente tante cose a cui ancora non avevo dato un posto. La vita da atleta di punta scorre a tutta velocità. Ha iniziato a spremermi così tanto da sentirmi male fisicamente e stanco. Non andavo più bene e mi divertivo poco in bicicletta. Non sapevo da dove venisse. Questo è il motivo per cui ho deciso di fermarmi per un po’ alla fine di gennaio“.
Il 30enne ha proseguito parlando del suo periodo di riposo: “All’inizio mi sono riposato molto. Facevo lunghe passeggiate con il cane, lavoravo in giardino, camminavo molto con amici e conoscenti. E tante chiacchiere, non necessariamente con l’obiettivo di trovare una soluzione. Nel primo periodo non ho più toccato la bicicletta, ma dopo poche settimane ho ricominciato ad averne voglia e pian piano ha iniziato a piacermi di più”.
La medaglia d’argento nella cronometro delle Olimpiadi di Rio 2016 ha poi concluso: “All’Amstel Gold Race ho davvero ricominciato a sentire il prurito Ho pensato che fosse davvero bello lì e ho scoperto che pensavo che il ciclismo professionistico fosse un mondo molto bello. Pochi giorni dopo l’Amstel ho avuto una conversazione esplorativa con Richard Plugge dove gli ho spiegato che i Giochi Olimpici erano ancora nella mia mente. Poi ho preso rapidamente la decisione: voglio provarci. Mi piace ancora andare in bicicletta, vado ancora veloce e ho i Giochi Olimpici come un sogno in un angolo della mia mente ormai da cinque anni. Queste tre cose mi hanno convinto a tornare. Poi mi sono seduto con Richard, Merijn Zeeman e Mathieu Heijboer. Abbiamo deciso in fretta”.
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